Fusione aeroporti, è fatta: le Camere di commercio mollano la Giunta e si schierano con F2i

Alessandra Carta

È nata la Nord Sardegna aeroporti, la nuova spa che dal 26 settembre prossimo gestirà gli scali di Alghero e Olbia. Dopo il via libera di questa mattina da Sogeaal, la società che guida il Riviera del corallo, nel tardo pomeriggio è arrivato l’ok dal Cda di Geasar, l’omologa gallurese al Costa Smeralda. Il dato politico è che le due Camere di commercio di Sassari e Nuoro hanno scaricato la Regione facendo finire su un binario morto il siparietto mediatico inscenato prima dall’assessore ai Trasporti, Antonio Moro, e poi continuato dal presidente Christian Solinas. Una protesta tutta mediatica a colpi di “diritto dei sardi alla mobilità”.

Dunque F2i Ligantia, azionista di maggioranza negli scali di Olbia e Alghero, ha vinto la sua partita: la holding – controllata dal fondo italiano F2i Sgr e partecipata dalla Fondazione di Sardegna e dagli americani di Blackrock infrastructure – ha messo il sigillo alla gestione unitaria degli aeroporti del nord isolano. “L’operazione di fusione – si legge nella nota congiunta di Sogeaal e Geasar – è volta a massimizzare la crescita integrata del traffico passeggeri nei due scali, passando dai 4,7 milioni di passeggeri nel 2022 a 7 milioni nel 2030”. Dunque un ampio margine di crescita, poco meno di un raddoppio, sfruttando “la connettività del bacino di utenza del centro-nord Sardegna in una logica di sistema”. Con il Costa Smeralda che dovrà fare da traino ad Alghero, molto più indietro sui volumi di arrivi e partenze.

Lo statuto di Nsa è pronto da tempo. Anche se verrà appena ritoccato alla prima occasione per inserire, “per tutti gli azionisti che detengono almeno il 2,5 per cento di quote, la facoltà di richiedere la convocazione dell’Assemblea”, hanno fatto sapere una settimana fa da F2i e ribadito oggi. Non fosse altro che la questione, sollevata da Moro, per giorni è stata usata dalla Giunta come grimaldello mediatico per far passare il messaggio di un abuso a danno dei sardi. Tanto che Solinas, coordinandosi con l’assessore, aveva poi chiesto all’alleato Matteo Salvini, titolare dei Trasporti nel Governo di Giorgia Meloni, di congelare addirittura i due appuntamenti odierni per approvare la fusione. Ma Sogeaal e Geasar non hanno nemmeno preso in considerazione la proposta.

Quanto al peso di F2i nella nuova Nsa, questa la ripartizione dell’azionariato: Ligantia avrà il 79,25 per cento di capitale e si conferma “il principale gestore aeroportuale del Paese con un traffico superiore ai 65 milioni di passeggeri, su base annua”. Infatti: oltre ai due scali di Olbia e Alghero, il fondo F2i controlla Malpensa e Linate a Milano, il Capodichino a Napoli, il Sandro Pertini a Torino, il Savorgnan di Trieste e il Marconi di Bologna. In Nsa la parte pubblica avrà invece il 20,56 per cento, dato dalla somma delle azioni in mano alla Camera di commercio di Sassari (9,38%), a quella di Nuoro (7,89), alla Regione (2,93) e alla finanziaria Sfirs (0,36).

Proprio alla campagna mediatica di Moro e Solinas è dedicato un capoverso del comunicato. “Si ribadisce che la questione di compatibilità con la normativa applicabile, prospettata da Enac nella nota del 15 maggio ultimo scorso e richiamata dalla Regione Autonoma Sardegna nei propri comunicati stampa, è stata ampiamente chiarita dalle società”, è scritto. Il riferimento è in particolare alla lettera che Moro aveva letto in Aula nei giorni scorsi: l’assessore sosteneva che l’Ente nazionale per l’aviazione civile avesse espresso la propria contrarietà alla fusione; invero con la missiva, a firma del presidente Pierluigi Di Palma, si prendeva semplicemente atto del cambio di posizione da parte della Giunta. Hanno scritto ancora da F2i: “La normativa dispone che la partecipazione al capitale delle società di gestione aeroportuale detenuta dai soci pubblici nel loro complesso, e non dal singolo quale la Regione, debba essere pari almeno al 10 per cento. Come sopra evidenziato” gli azionisti non privati “deterranno in Nsa complessivamente più del 20 per cento del capitale e pertanto, ad avviso della spa, non vi è alcun tema di compatibilità dell’operazione con la normativa applicabile“.

Come dire: Moro e Solinas hanno fatto campagna elettorale sulle spalle dei sardi più che in difesa dei loro interessi. Ma da F2i non chiudono la porta alla Giunta. “Si segnala che, in segno di piena collaborazione, il socio di maggioranza ha proposto di attendere un termine più lungo del termine minimo di sessanti giorni, prescritto per legge, prima di dar corso alla fusione”. I due mesi corrispondono al rinvio chiesto da Solinas nella lettera a Salvini, “vista la delicatezza e complessità delle questioni”, ha scritto il governatore. Il quale, a questo punto, avrà tutto il tempo per far ulteriori ragionamenti, come da lui sollecitato. Resta il fatto che nel diritto societario funziona che le regole le detta l’azionista di maggioranza. Quindi la fusione è fatta, anche se “Nsa non opererà prima del 26 settembre“, hanno deciso ancora i Cda di Geasar e Sogeaal. “Durante tale periodo – è precisato ancora nella nota stampa – i soci di riferimento potranno proseguire le interlocuzioni, al fine di favorire un confronto costruttivo che consenta di valutare strumenti e soluzioni suscettibili di portare ad un percorso di integrazione che sia più largamente condiviso e di reciproca soddisfazione”.

La data del 26 settembre è comunque solo una formalità. Il percorso nel Nord Sardegna è ormai concluso, tanto che per il futuro di Olbia e Alghero si prospetta “un progetto di indubbia rilevanza per tutti i soggetti coinvolti. Il nuovo gestore aeroportuale – si legge ancora nel comunicato – darà vita ad una nuova stagione di sviluppo per tutto il territorio di riferimento, garantendo un’offerta più completa e diversificata per i vettori che agevolerà la generazione di un indotto di passeggeri sempre più importante e sarà volta a creare stabilità di collegamenti con la Penisola e con il resto d’Europa, nonché una maggiore accessibilità a tutto il territorio del centro-nord Sardegna per il traffico incoming (in entrata) di passeggeri e turisti”.

Da qui a settembre una cosa potrebbe succedere: F2i potrebbe chiudere anche l’acquisizione di Cagliari, il cui azionista di maggioranza è la Camera di commercio di Cagliari e Oristano. Enti che, se agiscono come è successo oggi nel Cda di Geasar, non solo possono schiacciare sull’acceleratore, ma anche tenere a battesimo la creazione di un nuovo sistema regionale del trasporto aereo. Una rete dove il potere contrattuale con le compagnie non sarà dato dai traffici nell’Isola; a contare, semmai, saranno quei 65 milioni di passeggeri su base annua spalmati in otto scali italiani. Il tesoretto di F2i.

Alessandra Carta

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