Il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 2 della Finanziaria 2018 che assegna agli enti locali 601 milioni e 460mila euro di risorse dirette. L’Aula ha detto sì a maggioranza, contraria invece l’opposizione. Il Fondo unico – così si chiama – si compone di due voci: ci sono i 552 milioni e 331mila euro di quota fissa, a cui vanno aggiunti i 49 milioni e 129mila euro che la Regione eroga al sistema delle autonomie a compensazione delle accise sull’energia elettrica cancellate dallo Stato.
I finanziamenti agli enti locali non si esauriscono tuttavia con il via libera al Fondo unico: in totale per Comuni, Unione dei Comuni e Province è previsto nella manovra oltre un miliardo di euro. Questo perché le autonomie vengano sostenute anche attraverso i lavori socialmente utili e i soldi per musei, biblioteche e Pro Loco. Non solo: l’articolo 2 che ha appena incassato l’ok dell’Aula comprende pure i 600mila euro assegnati alla manovra ai cosiddetti soggetti attuatori della Programmazione territoriale, ovvero gli enti locali o le Comunità montane capofila degli interventi coi quali viene sostenuto lo sviluppo delle aree in crisi nonché di quelle dove maggiore è la decrescita demografica. Nel ddl 45 della Giunta, che è il testo normativo di base su cui sta lavorando il Consiglio, questo capitolo è stato presentato dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore Raffaele Paci come “Formula anti-spopolamento” e vale un altro miliardo di euro.
Nell’articolo 2 sono inseriti anche 600mila euro per il museo Man di Nuoro, un milione per la Città metropolitana di Cagliari e 100mila euro per il trasporto pubblico locale nell’Unione dei Comuni dell’Ogliastra.
Il Fondo unico si inserisce in un quadro amministrativo in cui i Comuni sardi sono risultati in Italia quelli con minore autonomia finanziaria, con un tasso del 40,70 per cento. Vuol dire che dipendono molto dai trasferimenti regionali e nazionali. E avendo lo Stato tagliato nell’Isola il 43 per cento dei fondi, vien da sé che le risorse in arrivo dal bilancio sardo vanno a costituire il grosso del sostegno economico.
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L’esame della manovra 2018 andrà avanti a oltranza sino a giovedì, per poi proseguire dopo la pausa natalizia. Il voto finale dovrebbe essere il 9 gennaio, data scelta per evitare l’esercizio provvisorio che obbligherebbe a una spesa ridotta, in dodicesimi. In questo modo la maggioranza mantiene il suo obiettivo, anche se quello iniziale era concludere i lavori entro la fine dell’anno.
La scorsa settimana è passato il LavoRas, il piano per l’occupazione da 127,96 milioni inserito nell’articolo 1 della manovra. Si tratta di un intervento straordinario per fronteggiare l’emergenza lavoro. Le azioni del Piano saranno definite da una cabina di regia coordinato dall’assessorato di Paci e che dovrà definire le singole azioni entro trenta giorni dall’entrata in vigore della manovra. Quindi a febbraio. L’Esecutivo ha già individuato le macroaree di intervento (qui i dettagli).
Al. Car.
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