E.On, l’Amministratore delegato: “Non chiudiamo, anzi investiremo 78 milioni”

Non stiamo smantellando la centrale di Fiume Santo in Sardegna, abbiamo messo a budget, ancora da approvare, 78 milioni di euro per la manutenzione dei gruppi 3 e 4 nel periodo 2014-2016, perché per noi è importante per la generazione, rappresenta il 40% del fabbisogno della Sardegna, e questi due gruppi hanno altri 20 anni di vita”: lo ha detto il Presidente e Amministratore Delegato di E.ON Italia, Miguel Antoñanzas, rispondendo alle domande dei senatori sulla possibile uscita dalla Sardegna del gruppo durante un’audizione sui prezzi dell’energia davanti alla Commissione industria del Senato.

“E.On ragiona in una logica europea – ha proseguito Antoñanzas – e abbiamo già fatto una dichiarazione in cui abbiamo detto che stiamo rivedendo il nostro portafoglio, è una cosa che facciamo in maniera costante. Dall’inizio della crisi, con la riduzione dei consumi energetici, lo abbiamo fatto anche sulle centrali chiudendo diversi gruppi come quelli in Sardegna e a Ostiglia”.

“Il presidente di E.On non confermando che il gruppo resta in Italia e che faranno un rivisitazione del portafoglio ha già risposto: non poteva confermare la vendita ufficialmente ma per noi c’è la chiara impressione che la cessione vada avanti”, lo ha detto il senatore del Pd, Silvio Lai, a margine dell’audizione in commissione industria del Presidente e Amministratore Delegato di E.ON Italia, Miguel Antoñanzas, rispondendo alle domande dei senatori della commissione industria che gli avevano chiesto se il gruppo considerasse l’Italia prioritaria. “Anche gli investimenti che ha annunciato in Sardegna – continua Lai – non sono altro che una manutenzione e messa a norma ambientale, ma non c’è traccia dei nuovi investimenti annunciati tre anni e mezzo fa: puntano solo sul mantenimento del valore degli asset, è una conferma che potrebbero vendere”.

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