Fondazione di Sardegna, ok al bilancio 2023: 29 milioni dedicati ai progetti. Nominato nuovo collegio sindacale

Il Comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna ha approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2023 e nominato il nuovo Collegio sindacale. La Fondazione ha perseguito i propri obiettivi finanziari ed economici conseguendo risultati significativi: la situazione economico finanziaria dell’esercizio 2023 ha evidenziato proventi totali pari a 56,1 milioni a fronte di un totale dell’attivo patrimoniale di 1.117 milioni di euro, che segnano un risultato tra i migliori conseguiti negli ultimi anni.

Le risorse disponibili hanno permesso, nel 2023, di destinare un importo complessivo di 29 milioni di euro ai fondi per le attività di erogazione a favore del territorio regionale con cui sono stati finanziati 1.415 progetti. Questi dati confermano il trend di crescita patrimoniale e aumento della capacità erogativa, in linea con i Documenti di programmazione.  

Nel 2023 l’attività della Fondazione è proseguita con l’avanzamento, progressivo e sostenibile, del processo di miglioramento continuo della propria azione generale, anche attraverso il consolidamento dell’interazione con i soggetti del mondo culturale, scientifico, produttivo e del Terzo settore. Questo ha generato un coinvolgimento più attivo delle varie comunità che compongono la Sardegna e ha dato vita a progetti con un impatto significativo nei vari settori di attività della Fondazione come il volontariato, la formazione, la cultura, la ricerca e l’innovazione.

Il Comitato di indirizzo ha poi proceduto, su proposta del presidente, alla nomina del nuovo Collegio sindacale che resterà in carica per 3 anni ed è composto Michele Caria (presidente), Ugo Venanzio Gaspari e Roberta Asuni e dai sindaci supplenti Giovanni Lai e Alessia Guerzoni. In conclusione dei lavori è stato rivolto un sentito ringraziamento ai componenti del Collegio sindacale uscente per il fattivo e prezioso contributo assicurato nel corso del mandato appena concluso.

“Il 2023 è stato un anno in chiaroscuro per lo scenario economico e finanziario internazionale – si legge in una nota -. L’economia globale, infatti, è andata normalizzandosi dopo gli shock della Pandemia e della guerra in Ucraina, registrando un rientro tendenziale dell’inflazione – che resta comunque uno dei principali elementi in grado di condizionare le aspettative di crescita futura – e un aumento dell’occupazione. D’altro canto, permangono ancora diversi squilibri che pongono alcuni vincoli alla crescita determinando di conseguenza un’attività economica globale relativamente debole”. 

“In questo contesto – prosegue la nota – la Fondazione ha adottato una strategia di investimento orientata al lungo periodo, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio e di raggiungere gli obiettivi reddituali programmati. Inoltre, la Fondazione ha proseguito con il programma di integrazione nel proprio portafoglio finanziario di investimenti basati sui criteri di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale, al fine di armonizzare gli obiettivi finanziari con quelli filantropici“. 

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