Minosse? È di Barumini. Uno studio rivela: “Il Dna dei minoici simile a quello dei sardi”

Minosse? Era di Barumini. O quasi. Sir Arthur Evans, l’archeologo britannico che ai primi del ‘900 dissotterrò il Palazzo di Cnosso a Creta, ha avuto l’indubbio merito di gettare nuova luce sulla civiltà minoica, ma sulle origini di quella popolazione aveva probabilmente preso una cantonata. Se Evans ipotizzò che i minoici fossero arrivati a Creta dal nord dell’Egitto, uno studio pubblicato su Nature Communications lo smentisce.

La rivista riporta i risultati di una ricerca “condotta sul Dna di 37 individui seppelliti in una grotta sull’altipiano di Lassithi, nell’est dell’isola di Creta – racconta il giornalista Massimo Spampani su Corriere.it -. Si ritiene che la maggior parte di queste sepolture risalgano al periodo minoico medio, cioè a circa 3.700 anni fa. In particolare è stato analizzato il Dna mitocondriale estratto dai denti degli scheletri”.

Ebbene, “le sequenze sono state confrontate con quelle simili di altre 135 popolazioni europee, dell’Africa e dell’Anatolia, provenienti da campioni sia antichi che moderni. Il confronto ha escluso un’origine nordafricana dei minoici, visto che gli antichi cretesi hanno mostrato poca somiglianza genetica con i libici, gli egiziani e i sudanesi”.

Una particolare affinità genetica è quella con le popolazioni dell’età del bronzo dalla Sardegna e della penisola iberica e con i campioni neolitici provenienti dalla Scandinavia e dalla Francia. Inoltre il Dna minoico assomiglia anche a quello delle persone che vivono oggi sull’altopiano di Lassithi. Gli autori concludono quindi che la civiltà minoica era frutto di uno sviluppo locale, originato da abitanti che probabilmente avevano raggiunto l’isola circa 9 mila anni fa, nel Neolitico. “I minoici sono europei – afferma George Stamatoyannopoulos, uno degli autori della ricerca, genetista dell’Università di Washington a Seattle – e sono anche legati agli odierni cretesi. Ma è anche evidente che poi la loro civiltà ha subito l’influenza culturale di altri popoli del Mediterraneo, compresi gli egiziani”.

 

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