Il magazine di Sardinia Post è tornato: col numero 25 si chiude questo 2020

Semi del futuro, la Sardegna bio. Con questo titolo di copertina il Sardinia Post magazine, la rivista cartacea del nostro giornale, è disponibile nelle edicole di Cagliari e sulle navi Moby e Tirrenia (ma c’è anche in formato digitale). Diretto come sempre da Guido Paglia, il numero appena uscito è l’ultimo dell’anno e dedica un reportage di dodici pagine alla filiera alimentare dell’Isola che fa della sostenibilità la sua missione.

Il servizio, a cura di Andrea Tramonte, è preceduto dalla sezione ‘Editoriali e commenti’. In questo numero, è Aldo Berlinguer, avvocato e docente universitario, ad aprile – con ‘Autonomia insulare al tempo del Covid‘ – le pagine più intimamente riflessive che trovano spazio nel nostro magazine. Seguono Cristina Caboni, Bruno Murgia, Paolo Manca e Ignazio Caruso.

Nella sezione ‘Attualità, Andrea Deidda firma ‘Le operaie del cioccolato’, cronaca delle donne sarde che da mezzo secolo vanno a lavorare nella fabbrica dei Ferrero in Germania. Marcello Zasso ha scritto ‘Quel club libertino, tesoro abbandonato’, storia del Club Med a Caprera, voluto da Clelia Garibaldi, figlia dell’Eroe dei due mondi che sull’isola dell’arcipelago maddalenino aveva scelto di trascorrere il suo esilio.

Il dossier di questo numero lo ha curato Matteo Sau, con ‘Mani, sempre mani, fortissimamente mani’, un docu-racconto sugli artigiani della Sardegna. Tra passione, determinazione e la certezza di aver scelto, ciascuno per proprio conto, il mestiere più bello del mondo.

Alessandra Carta ha firmato ‘Il triangolo dei relitti’ nella sezione ‘Storie di isole’. Elba, Corsica, Sardegna: rotte storiche. Crocevia di popoli ma anche di tragedie. Nelle pagine del magazine dedicate agli Stili di vita, Marzia Piga ha scritto ‘Un chackra chiamato Sardegna’. Lo yoga applicato all’ambiente. Perché l’energia cosmica non è uguale ovunque. Manuel Scordo è invece l’autore di ‘Tutti giù per terra’, cronaca e riti di S’Istrumpa, la lotta sarda che letteralmente significa “spingere a terra bruscamente”.

La lettura-racconto è curata da Daniele Mocci, autore di ‘Sant’Elia, aprile 1970’. L’anno dello Scudetto rossoblù. Il Cagliari della gloria senza tempo. E ancora le rubriche. ‘Un libro’ a firma di Ignazio Caruso. Claudio Loi cura, come sempre, la pagina della musica. Ginevra Rovelli ‘Camera con vista’. La ‘Caccia ai tesori’ è lo spazio di Federico Fonnesu. Le storie di cucina portano la firma dello chef carlofortino Luigi Pomata, mentre l’imprenditore-sommelier Giuseppe Carrus continua a raccontarci di vini.

Il Sardinia Post Magazine, come detto, è in vendita nelle edicole di Cagliari. Oppure si può richiedere la copia digitale a pagamento inviando una mail a marketing@sardiniapost.it. Allo stesso indirizzo di posta elettronica si può scrivere per acquistare anche il formato cartaceo (copie e abbonamenti). La rivista viene distribuita a bordo delle navi Moby e Tirrenia. Buona lettura a tutti!

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