Cedac, ecco la nuova stagione teatrale: arrivano a Cagliari Antonio Marras, Alessio Boni, Carlo Cecchi

Oltre venti città coinvolte, tra cui Alghero, Arzachena, Cagliari, Carbonia, Dorgali, Lanusei, Macomer, Meana Sardo, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Palau, Paulilatino, Sassari, San Gavino Monreale, Santa Teresa Gallura, Sinnai, Tempio Pausania e ancora Monserrato, Selargius, Quartu Sant’Elena, e un cartellone ricchissimo e variegato che fonde insieme tradizione e contemporaneità: è il nuovo cartellone messo in piedi per la stagione 2018-2018 dal CeDAC, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Tra le novità c’è l’inserimento della quarta Arte, il Teatro Circo, a confermare l’attenzione ai nuovi linguaggi e alle nuove sensibilità.

Sui palcoscenici dell’Isola andranno in scena 302 rappresentazioni firmate da 91 compagnie, di cui 150 spettacoli di prosa per 40 compagnie, 43 spettacoli di danza (11 compagnie), 42 concerti (22 ensemble), 45 di teatro ragazzi (15 compagnie) e 13 di teatro circo (3 compagnie).

Stagione di Prosa e Teatro Circo 2018-19 a Cagliari. Nel capoluogo andrà in scena il fascino di capolavori immortali per un cartellone sempre più interessante e ricco, capace di rispondere al gusto e alle istanze di un pubblico variegato sposando etica ed estetica, cultura e attualità. Fil rouge della stagione è l’indagine sulla condizione umana e sulle contraddizioni e le inquietudini del nostro tempo tra viaggi nella memoria e anticipazioni di futuro – con protagonisti come Carlo Cecchi e Franco Branciaroli, Milvia Marigliano e Arturo Cirillo, Luisa Ranieri, Pierfrancesco Favino, Alessio Boni e Giuseppe Battiston.

Undici titoli in cartellone dal 24 ottobre al 28 aprile fra l’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” – che ospita l’immaginifico “Machine de Cirque” ideato e diretto da Vincent Dubé (dal 24 al 28 ottobre), in una conturbante visione del mondo dopo la catastrofe tra vertiginose acrobazie e irresistibili gags nel segno dell’ironia – e il Teatro Massimo di Cagliari con suggestivi intrecci fra letteratura, teatro, moda e poesia.

Dopo l’inaugurazione in stile nouveau cirque il sipario si (ri)aprirà dal 21 al 25 novembre su “Cuore mio io sto soffrendo, cosa posso fare per te?” – l’inedito spettacolo ideato e diretto Antonio Marras, una nuova appassionante sfida per il celebre stilista che si confronta con i linguaggi della scena con un emozionante racconto per quadri fra tranches de vie, desideri, ricordi e ossessioni. Franco Branciaroli ritorna a Cagliari – dopo i raffinati giochi metateatrali del “Servo di scena” e “Don Chiosciotte” e il fortunato “Enrico IV” – con una trasposizione de “I Miserabili” di Victor Hugo (dal 12 al 16 dicembre), per un imperdibile affresco della società francese dalla Restaurazione all’Insurrezione di Parigi, sfondo delle vicissitudini di Jean Valjean e di una folla di poveri e diseredati, vittime di ingiustizie e persecuzioni – con la regia di Franco Però.

Pierfrancesco Favino presta volto e voce al protagonista de “La notte poco prima delle foreste” di Bernard-Marie Koltès (9-13 gennaio): un monologo incalzante dove si confondono ricordi e desideri, amarezza e disincanto, il canto notturno degli arabi e il rumore della pioggia, la caccia ai “topi” e la morte di una donna, in un inarrestabile flusso di coscienza da cui affiorano temi cruciali – dalla solitudine al dramma di uno straniero. Ritratto di famiglia in un interno con “Lunga giornata verso la notte” di Eugene O’Neill (23-27 gennaio) nella versione di Arturo Cirillo, in scena con Milvia Marigliano, Rosario Lisma e Riccardo Buffonini: un testo emblematico sulla fine del sogno americano (Premio Pulitzer per la drammaturgia 1957) tra echi autobiografici e argomenti duri e scottanti: fallimenti personali e professionali, fragilità e dipendenza, senso di colpa e disperazione.

Luca Zingaretti firma la regia de “The Deep Blue Sea” di Terence Rattigan (6-10 febbraio), con Luisa Ranieri nel ruolo di Hester Collyer Page: un tentativo di suicidio rivela il malessere della donna che ha lasciato il marito, un giudice dell’Alta Corte, per un giovane contadino, ex pilota della Raf, dedito all’alcolismo. Lo spegnersi della passione e la crisi della relazione, nello squallore del quotidiano, inducono Hester a interrogarsi sul significato dell’amore. Scenario apocalittico per“Cous Cous Klan” di Carrozzeria Orfeo, una delle più interessanti e apprezzate compagnie della scena italiana contemporanea, che mostra con feroce ironia il degrado della civiltà e le conseguenze della privatizzazione dell’acqua e dello “smaltimento” indiscriminato di rifiuti tossici, tra barriere di filo spinato, crudeli linee di confine tra ricchi e poveri, privilegiati e disperati (20-24 febbraio).

Uno dei grandi maestri del teatro italiano, Carlo Cecchi, si misura con l’“Enrico IV” di Luigi Pirandello (6-10 marzo), celeberrimo e quasi emblematico dramma sulla follia e sul rapporto tra verità e finzione, in un originale adattamento dell’opera che ne coglie il senso e lo spirito di moderna tragedia per avvicinarla ad una sensibilità contemporanea (e squisitamente “teatrale”) in un omaggio all’artista siciliano (a 150 anni dalla nascita). Tra i più brillanti talenti del grande schermo, Giuseppe Battiston è il protagonista di “Churchill” di Carlo G. Gabardini (20-24 marzo), ritratto tra luci e ombre del premier britannico, figura fondamentale della storia del Novecento.

“Don Chisciotte”, il cavaliere errante innamorato dei libri, oltre che della bella Dulcinea, rivive sulla scena nella trasposizione del romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra firmata da Francesco Niccolini (3-7 aprile), con Alessio Boni e Serra Yilmaz accanto a Marcello Prayer per un avventuroso viaggio nei territori della pazzia, tra temerarie sfide e duelli, in cui il celebre hidalgo dà prova del suo coraggio combattendo contro i mulini a vento, nella sua costante tensione verso un irraggiungibile ideale. S’intitola “Beatitudo” lo spettacolo della Compagnia della Fortezza liberamente ispirato all’opera di Jorge Luis Borges (24-28 aprile), con drammaturgia e regia di Armando Punzo, che chiude in bellezza il cartellone de La Grande Prosa e Teatro Circo a Cagliari. Una pièce nel segno della poesia come arte di vivere e (de)codificare il reale per scardinarlo e trasfigurarlo in una moderna utopia, dove creature dell’immaginario prendono il sopravvento e abitano il palcoscenico con i loro sogni, speranze e desideri, proiettandosi oltre le sbarre verso una agognata e fondamentale libertà – di essere e pensare.

In cartellone ancora le stelle della danza, il Teatro ragazzi, progetto di teatro per le scuole T-Challenge.

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