Calagonone, il canto degli Echos Vocal Ensemble illumina le Grotte del Bue Marino

Gran bel colpo d’occhio quello degli Echos Vocal Ensemble che cantano nella luce soffusa delle grotte del Bue Marino. Un’esibizione potente, che sabato mattina ha coinvolto il pubblico del Cala Gonone Jazz festival con un suggestivo concerto ricco di inediti (Irish coffee di Manuel Cossu e Martha’s dream di Matteo Martis) e altri brani bebop, pop e jazz rivisitati nel loro unico stile a cappella, Africa dei Toto, Un bacio a mezzanotte, The Lion Sleep Tonight, Halleluja. Lo spettacolo ha attirato molti appassionati di musica, ma anche turisti curiosi di visitare le grotte e rimasti ammaliati dal canto delle “sirene” cagliaritane.

E intanto venerdì sera, a Villa Ticca, la Brecker Brothers Band Reunion ha infiammato il palco proponendo brani inediti e pezzi del loro celebre repertorio da Out of Loop a Stellina. Tanti gli omaggi allo scomparso Michael, mentre i musicisti hanno dato il loro massimo sia nell’ensemble che negli strepitosi assoli. Dalla chitarra del brioso Dean Brown all’esaltante batteria di Dave Weckl sino all’estrosa Ada Rovatti.

E per chi avesse voglia di fare un tuffo in questa splendida località marina, in occasione del Cala Gonone Festival Jazz, domenica mattina, alle 11.30, la’ppuntamento è di nuovo alle Grotte del Bue Marino, con la nuova formazione cagliaritana dei Karel Quartet. Il quartetto nasce nel 1996 e si fa notare grazie alle esibizioni che comprendono brani classici sino ai contemporanei, ponendo l’accento sulla loro provenienza omaggiando i grandi compositori sardi. La loro è una formazione tra le più prestigiose e comprende gli studi compiuti presso la Franz Listz Academy of Music di Budapest, l’Ecole Normale de Musique di Parigi, la Royal School of Music di Londra. Il gruppo è stato impegnato, durante l’inverno e la primavera, con altre manifestazioni organizzate dall’associazione Intermezzo: il XVIII festival internazionale Animanera Mediterranea, con l’acclamata produzione “Ritratti di Sardegna” e la 5^ edizione di Eliseo Musica, eseguendo una performance dedicata al recentemente scomparso, Armando Travaioli, con gli arrangiamenti del maestro Battista Giordano.

 

Un anno di grandi e importanti ritorni per il CGJF: la stretta collaborazione col poliedrico artista italiano, trapiantato a New York, Antonio Ciacca, ha dato vita ad un laboratorio che mira a  coinvolgere giovani musicisti sardi. Ciacca, una delle figure più complete della scena newyorkese contemporanea, si esibirà in veste di direttore con una produzione originale in collaborazione con Twins Music Enterprise’s: la Big Band Calagonone Jazz domenica 28 luglio alle 22 al Teatro Comunale di Cala Gonone. Direttore  e pianoforte Antonio Ciacca, voce Pina Muroni, contrabbasso Daniele Pistis, alla batteria Luca Deriu, alla chitarra Sasha Laurent, primo sax alto sarà Andy Farber, secondo sax alto Ester Laurent, sax baritono Giordano Carnevale, prima tromba Alesssio Ruzzeddu, primo trombone Odeson Laurent, Clarinetto Rachel Laurent. Il laboratorio musicale a Calagonone nasce dall’idea di Antonio Ciacca di coinvolgere i giovani musicisti della Sardegna e farli lavorare con un gruppo di insegnanti provenienti dagli USA alla preparazione di un repertorio per Big Band o grande ensamble. Il laboratorio comincia il 26 luglio e termina il 28 luglio con il concerto sul palco del Festival. “L’educazione musicale” è realizzata da un gruppo di insegnanti statunitensi – provenienza determinante per comprendere appieno l’anima del jazz – che aiuteranno i ragazzi a preparare un repertorio per questo imperdibile evento, coordinato dal maestro Ciacca, autore e direttore del laboratorio, supportato dalla presenza del maestro Andy Fraber, per le sezioni fiati, e Justin Echols per i cantanti.

Il progetto Cala Gonone Jazz Lab Orchestra nasce dall’idea della mia scuola di New York, NYC Jazz Workshop,  insieme  all’Associazione l’Intermezzo, di iniziare un percorso didattico all’interno del Festival per dare nuova linfa e nuova energia in vista del suo 26 esimo compleanno”, spiega Antonio Ciacca. “La scelta di assemblare una classica Jazz big band è dovuta al fatto che oggi per i giovani jazzisti è quasi impossibile avere l’esperienza fondamentale che ha formato tutti i grandi maestri della storia del jazz: suonare in una big band”.

Verrà affrontato il repertorio classico: Ellington, Goodman, Basie e saranno studiate e approfondite le dinamiche di un grosso organico jazz. “Spero che questa esperienza porti gli studenti alla scoperta del repertorio classico del jazz e dei grandi compositori e arrangiatori, con la prospettiva di diventare loro  un giorno i nuovo compositori del jazz moderno. In Italia ci sono tanti talenti che hanno bisogno di maturare e svilupparsi accanto ai grandi maestri. Alberto Pibiri, Paolo Benedettini, Lucio Ferrara, Alice Ricciardi, Nicola Angelucci, Luca Santaniello sono jazzisti di livello internazionale, ce ne sono altri che possono arrivare a livelli importanti se continuano a lavorare nella direzione giusta”.

 

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