Aterballetto in tour sull’Isola, Bigonzetti: “In scena il cuore dei miei ballerini”

Nuovo appuntamento per la stagione del Circuito Regionale Danza col fiore all’occhiello della coreografia contemporanea italiana: il 16 aprile al Comunale di Sassari e il 17 e 18 aprile al teatro Massimo di Cagliari, la grande danza di Aterballetto con “Rossini Cards” firmata da Mauro Bigonzetti e il “Don Q.” di Eugenio Scigliano.

“Non mi interessa la psiche dei ballerini, in scena voglio sentire il loro cuore”. Così Mauro Bigonzetti, tra i coreografi italiani più famosi nel mondo, racconta il suo lavoro all’interno della compagnia che ha contribuito a rendere famosa sulla scena internazionale. Romano, classe 1960, diploma alla scuola del teatro dell’Opera di Roma, Bigonzetti dagli anni ‘80 è stato il braccio destro di Cristina Bozzolini, direttore artistico di Aterballetto. Trenta anni di splendido lavoro insieme, tanto che lei non ha esitato a definirlo un genio: “La prima volta che l’ho visto ballare ho capito subito che aveva occhio, stile, bellezza. Non mi ero sbagliata: oggi Mauro è una stella”.

In “Rossini cards”, firmato da Mauro Bigonzetti, c’è l’incontro con le musiche di un Rossini inedito, quasi un pretesto per guardare con occhi diversi la vita. C’è la raffinatezza, la malinconia, ma anche la consapevolezza della felicità, della gioia, quasi si trattasse di un’ultima danza. Una creazione libera, astratta, priva di qualsiasi gabbia drammaturgia, che nel finale esplode in un dionisiaco vitalismo.

Più teatrale il segno di Eugenio Scigliano, artista di origine calabrese, apprezzato danzatore del Balletto di Toscana e di Aterballetto (nel 1994 riceve il Premio “Danza & Danza” quale migliore danzatore italiano), e che dal 2004 si dedica anche alla coreografia. La rappresentazione del “Don Q.”, nelle intenzioni del coreografo, è quella di un Don Chisciotte moderno, in cui l’antieroe di Cervantes assume connotazioni contemporanee, tra visioni oniriche e azioni reali. Un uomo che da un lato “sopravvive” alla decadenza del suo tempo grazie alla sua stessa follia e, dall’altro, vive in virtù dei sentimenti più nobili e universali: l’amore e l’amicizia.

 

 

 

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