“Siamo sbattuti da un’azienda ospedaliera all’altra per la cura dei nostri figli, serve un ospedale del bambino“. Sono le parole delle mamme e dei papà che, per diverse problematiche, si ritrovano costretti a dover fare due, tre e anche quattro visite nel corso di una settimana, e quindi a visitare altrettanti ospedali dopo la chiusura della storica Clinica Macciotta, a Cagliari.
Le testimonianze. “Questo ha provocato un ritardo nella possibilità di fare delle visite con scadenza regolare e tempestiva – dice Francesca Palmas, mamma di una bambina affetta da epilessia – quelle che mia figlia effettua sono visite di controllo fondamentali, se prima ad esempio dovevamo attendere tre mesi per un elettroencefalogramma, ora i mesi sono raddoppiati”.
“Sono il genitore di un bambino che ha una malattia genetica rara – spiega Chiara Saba – mi ritrovo a fare cinque terapie nell’arco di una settimana e devo farle in tre ospedali diversi, arrivando fino a Iglesias per la fisiatria. Questa tipologia di spostamenti crea stress nel bambino e nella famiglia”. Il ‘comitato famiglie per l’ospedale del bambino in Sardegna’ ha già avuto un’interlocuzione con la Regione Sardegna e c’è stata una presa in carico della richiesta.
Chiara Saba parla a nome di tutte le mamme: “Chiediamo un un’unica struttura dove si premia l’eccellenza dei professionisti e dove in tempi rapidi vengano eseguite le terapie, con una presa in carico a 360 gradi e un lavoro d’equipe dove tutti dialogano tra loro, perché al centro della terapia ci sia sempre il paziente, come l’Europa ci chiede”.
Monica Magro
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