Tempio, il consigliere Satta a processo: chiesta l’unificazione dei procedimenti

Si è aperto nel pomeriggio di oggi, nel tribunale di Tempio, il procedimento penale nei confronti di Giovanni Satta, il consigliere regionale di Buddusò (nella foto) riconfermato alle urne del 24 febbraio scorso. Satta è a processo insieme ad altre cinque persone, tutte accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

In apertura di udienza i difensori di Satta, gli avvocati Angelo Merlini e Donatella Corronciu (assistono anche un altro imputato, l’olbiese Simone Canu), hanno chiesto l’unificazione di tre procedimenti penali, sempre per concorso in traffico di sostanze stupefacenti, nei quali è indagato il consigliere regionale.

I tre procedimenti sono conseguenziali alla suddivisione in più tronconi dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Cagliari e che nel 2014 portò all’arresto di ventidue persone, compreso Satta. La gran parte degli indagati avevano scelto di essere giudicata con riti alternativi: restavano aperte le posizioni di Satta, finite davanti al collegio giudicante di Tempio. Per l’albanese Alexandru Dughila, difeso dal penalista Giommaria Uggias, è stata avanzata una istanza di patteggiamento. Adesso il tribunale deciderà se accogliere (o meno) le due richieste preliminari nel corso dell’udienza fissata per il prossimo 20 marzo.

Nel 2014 la Dda aveva sgominato una presunta banda di trafficanti internazionali di droga, composta da sardi e albanesi. Nel novembre del 2017 il Gip del tribunale di Cagliari, accogliendo le richieste del pm Rossanna Allieri della Direzione distrettuale antimafia, aveva rinviato a giudizio i sei attuali imputati. Oltre a Satta, Canu e Dughila, sono indagati Giovanni Battista Pira, di Orune; Nicola Salvatore Pinna, di Sassari; Gino Mureddu, di Olbia.

G. P. C.

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