Studente ucciso a Orune, il medico legale: “È stata un’esecuzione”

Tre colpi di fucile calibro 12: uno al volto e due al fianco sinistro. L‘autopsia sul corpo di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso ieri a Orune, è stata fatta ieri dal medico legale Vindice Mingioni che ha confermato la dinamica del delitto, avvalorata sin dalle prime ore dai carabinieri: si è trattato di omicidio premeditato, secondo gli investigatori. I sicari conoscevano bene le abitudini di Gianluca. Sono entrati in azione alle 7.30 quando la giovane vittima attendeva il bus che lo avrebbe portato a scuola. Un’azione fulminea, praticamente un’esecuzione.

Sono decine i giovani che tra ieri e oggi sono stati sentiti dai militari. Gli interrogatori che sono andati avanti fino alla mezzanotte e sono ricominciati all’alba stamattina. Dalle prime testimonianze è emerso che i killer sono stati due, entrambi con il viso travisato, ma solo uno avrebbe sparato. Poi sono fuggiti
a bordo di un’auto.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Bitti e dal Reparto Operativo del Comando provinciale di Nuoro, si sono rivelate sin dal primo momento difficili: Gianluca Monni non aveva nulla a che fare con gli ambiente del malaffare, neanche la sua famiglia è mai stato coinvolta in fatti di sangue. Emergono però altri particolari: oltre alla lite avuta mesi fa con alcuni bulli del paese per difendere la sua fidanzata, il ragazzo avrebbe avuto in passato anche altri alterchi con alcuni ragazzi del paese.

Ma c’è un’altra pista che si sta diffondendo nelle ultime ore: quella di un legame tra l’omicidio di ieri e la sparizione, il giorno prima di Stefano Masala, giovane di Nule, un paese vicino a Orune. Pista che però non viene avvalorata dagli inquirenti e che viene letta come una strana coincidenza, ma senza nessun legame tra i due fatti.
Intanto i funerali dello studente saranno celebrati questo pomeriggio alle 16 nella chiesa parrocchiale di Orune.

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