Strage a Tempio, sterminata un’intera famiglia

Orrore a Tempio. Un’intera famiglia – padre, madre e un figlio di dodici anni – sono stati massacrati a colpi di spranga nella loro abitazione. Le vittime sono Giovanni Maria Azzena, 50 anni, commerciante, la moglie Giulia Zanzani, 46 anni, e il figlio Piero, di 12. Avevano cavi elettrici stretti al collo e ferite sulla testa. La scoperta del delitto è avvenuta ieri verso le 20,30.

ll massacro è avvenuto probabilmente nel primo pomeriggio di ieri. La mattina, infatti, la famiglia era stata vista in paese. Ma nel pomeriggio il negozio di calzature per bambini che si trova al piano terra della palazzina – in via di Villa Marina – è rimasto chiuso. Accanto al cadavere del  ragazzo c’era la borsa con l’attrezzatura sportiva e un pallone da calcio. Quindi si ipotizza che stessa per andare allenamento. E questo è un altro elemento che colloca l’ora del delitto nel primo pomeriggio.

A trovare i cadaveri è stata Antonella Sanzani, la sorella di Giulia, che subito si è preoccupata quando ha saputo che il negozio nel pomeriggio era rimasto chiuso. E’ andata nell’appartamento, di cui aveva una copia delle chiavi, e ha fatto l’orribile scoperta. I cadaveri erano tutti nel corridoio, vicino all’ingresso.

Sul luogo sono giunti subito i carabinieri della compagnia di Tempio e gli agenti del commissariato. I rilievi sono andati avanti tutta la notte. Le indagini sono coordinate dal pm della procura di Sassari Angelo Beccu.

Tra le ipotesi, un legame tra il delitto e il coinvolgimento di Giovanni Maria Azzena in un’inchiesta per usuraL’uomo, nel 2008 era stato infatti arrestato in una operazione della Guardia di finanza, denominata ‘Lotta allo strozzino’. Con lui erano finite in cella altre due persone. I tre avrebbero prestato denaro in cambio di assegni postdatati, ma la cifra richiesta era molto più alta rispetto al denaro prestato, con tassi di usura variabili tra il 50 e il 200 per cento.

La scena del delitto. Dalle poche indiscrezioni che trapelano, sembra che qualcuno ieri sera abbia cercato di modificare la scena del delitto: troppo poco il sangue trovato intorno ai tre cadaveri, come se una mano misteriosa avesse cercato di eliminare le tracce del massacro. Non è ancora sicura nel frattempo la causa della morte: se i coniugi Azzena e il figlio Pietro siano morti soffocati a causa del filo elettrico trovato intorno al collo o per i colpi inferti alla testa da un oggetto contundente, probabilmente una spranga. Sarà l’autopsia a fare chiarezza, esame in programma tra oggi e domani.

I corpi, l’autopsia. Sono stati trasferiti a Sassari per l’autopsia attesa per domani, i corpi della famiglia Azzena. L’esame autoptico dovrà chiarire la causa esatta del decesso. Secondo le prime informazioni, i coniugi avrebbero profonde ferite al capo inferte con un corpo contundente, probabilmente una spranga, mentre il ragazzino ne sarebbe completamente privo. Su di lui invece, così come sui genitori, sono stati trovati segni di strangolamento dovuti ai fili di corrente elettrica che l’assassino o gli assassini avevano stretto attorno al collo delle tre vittime. Il triplice omicidio risalirebbe al pomeriggio di ieri: la famiglia intera, infatti, era stata vista in città nel corso della mattinata. Mentre il negozio al pian terreno della palazzina dove gli Azzena abitavano, nel pomeriggio, non aveva mai rialzato le saracinesche. Forse alle 16, orario di apertura, marito e moglie e il loro figlio erano già stati massacrati. Al loro arrivo, ieri notte, i carabinieri avrebbero trovato la casa in ordine: il sospetto degli inquirenti è che i responsabili della strage possano aver spostato i cadaveri, ripulendo la scena del delitto dal sangue e da altre eventuali tracce. Nel frattempo, i militari della Compagnia di Tempio e del Comando provinciale di Sassari, coordinati dalla Procura gallurese, avrebbero già acquisito le immagini di alcuni sistemi di video sorveglianza che riprendono via Villa Marina, dove si affaccia il negozio di scarpe della famiglia Azzena, e via Villa Bruna, ingresso dell’abitazione di famiglia. Sul posto stanno completando i rilievi anche gli esperti del Ris.

 

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