Seui e Ussassai, abitanti senza cure. Chiesto aiuto a Medici senza frontiere

Paesi sardi senza medici di base. La situazione nei centri di Seui e Ussassai, circa 1.800 abitanti, dopo la protesta di due settimane fa che ha portato in piazza sindaci e cittadini per chiedere che venga definitivamente assegnato un medico ancora non si è risolta.  Ora i sindaci alzano il tiro. Il primo cittadino di Ussassai, Francesco Usai, ieri ha scritto una lettera indirizzata all’organizzazione internazionale Medici senza Frontiere: “Siamo considerati alla stregua di un villaggio del terzo mondo e non come un paese della Repubblica italiana, chiedo un intervento tramite l’invio di un’equipe medica per assistere questa piccola comunità abbandonata a se stessa. Dagli enti statali il disinteresse è totale”. Un grido d’allarme pesantissimo con l’obbiettivo di attirare l’attenzione mediatica, una mossa simile a quella fatta nei giorni scorsi dalla sindaca di Oniferi, Stefania Piras, che ha firmato un’ordinanza  provocatoria con la quale vieta ai propri concittadini di ammalarsi.

La situazione non migliora a Seui. Ieri mattina circa ottanta pazienti attendevano, in fila in strada, di essere visitati dal medico in turno. Il sindaco Marcello Cannas ha incontrato il commissario dell’Ats (azienda per la tutela della Salute) di Lanusei al quale ha evidenziato tutte le criticità: “La situazione sanitaria – ha poi scritto in una lettera – sta assumendo aspetti veramente drammatici, il tutto enfatizzato anche dalla mancata presenza del medico di base. Una situazione disastrosa chiaramente frutto di decenni di tagli ai servizi in questa zona”.

Tra le richieste quella di avere un punto avanzato del 118 con un’ambulanza medicalizzata, la pubblicazione delle graduatorie delle sedi carenti per quanto riguarda i medici di base e la richiesta di aprire a Seui una casa della salute “come è stata realizzata in decine di altri paesi sardi”. Un’altra grana riguarda la gestione delle emergenze: “Anche il luogo individuato per l’atterraggio degli elicotteri Areus (Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna) “ha grosse problematica perché è posto nelle vicinanze di cavi elettrici dell’alta tensione, di alberi ed è troppo vicino al centro abitato con pericoli per l’equipaggio e per la popolazione”.

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Andrea Deidda

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