Prezzo latte, Agrinsieme alla Camera: “Al tavolo di filiera quattro priorità”

“La grave crisi in cui versa il comparto ovicaprino italiano richiede con urgenza misure che nell’immediato diano ristoro a una filiera ormai allo stremo; parallelamente a questi interventi, ne servono altri strutturali da attuare nel lungo periodo, che puntino a stabilizzare un comparto che da troppo tempo soffre gli andamenti altalenanti del mercato”. Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Agrinsieme in occasione dell’odierna audizione in commissione Agricoltura della Camera nell’ambito della discussione congiunta di una serie di risoluzioni sulle iniziative a sostegno del comparto del latte ovicaprino.

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Ad avviso del coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, “occorre in primo luogo intervenire con misure immediate per lo smaltimento delle eccedenze e il ritiro delle giacenze, che risolvano la crisi causata dalla sovrapproduzione e il conseguente crollo dei prezzi”. Nel lungo periodo, secondo Agrinsieme, ”bisogna invece lavorare per avere dati certi inerenti alla produzione, attraverso un sistema di tracciabilità completa delle materie prime”. Il coordinamento delle rappresentanze agricole ritiene inoltre ”fondamentale il ruolo del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano, nel quale già attualmente sono rappresentati gli allevatori, valutando anche l’assegnazione delle quote produttive in capo agli stessi”.

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“Il comparto ovicaprino nazionale – ha ricordato Agrinsieme – conta oltre 7 milioni di capi; nella sola Sardegna, dove si concentrano le maggiori attività, si contano quasi 12 mila aziende, con un patrimonio che ammonta a oltre 3 milioni di capi, per una produzione media annua che nell’annata 2017-2018 è stata di 330 milioni di litri di latte ovino, la gran parte dei quali utilizzati per la produzione di Pecorino Romano Dop”. (Nella foto d’archivio la protesta di alcuni pastori a Oliena)

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