Vertice latte, vigilia con nuovi blocchi: pastori in strada e questori sardi riuniti

Alla vigilia del tavolo di filiera convocato a Roma riprendono le manifestazioni di protesta dei pastori, mentre i quattro questori sardi si incontrano ad Abbasanta per i problemi relativi all’ordine pubblico. La tensione in Sardegna resta alta, a mezzanotte sono scaduti i tre giorni di tregua chiesti dopo l’ultimo incontro e sono subito ricominciati i blocchi nelle strade e i blitz ai danni degli autotrasportatori.

A Torpé è stata trovata una bomba inesplosa e scritte che invitano i pastori a non andare a votare per le Regionali, un presidio stamattina ha bloccato il traffico anche alle porte di Cagliari sulla Statale 195, proprio nelle ore di punta quando migliaia di automobilisti la percorrono per raggiungere il capoluogo dalle zone di Pula e Capoterra. Un altro blocco è stato attuato lungo la Statale 131 Dcn, al chilometro 107 vicino a Posada con la Stradale impegnata a deviare il traffico. I manifestanti hanno fatto un nuovo blitz ai danni di un autotrasportatore che stava per consegnare il latte lungo la Provinciale 77, all’altezza di Tratalias. Il camionista è stato bloccato da quattro persone incappucciate che lo hanno costretto a versare migliaia di litri di latte sul terreno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Carbonia che hanno avviato le indagini. Attività investigativa che va avanti anche per gli episodi analoghi di due giorni fa a Orgosolo e Sanluri e per altri blitz come quello ai danni di un trasportatore di latte vaccino a Santa Maria Navarrese. Le informative sono state già inviate alle Procure.

Dopo l’incontro in Prefettura a Cagliari col presidente della Regione, Francesco Pigliaru e col ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio – che inizialmente aveva invano chiesto la sospensione dei blocchi fino al tavolo di filiera previsto a Roma per domani – era arrivata la proposta di una tregua, ma i pastori non hanno intenzione di abbassare la guardia e la tensione resta alta. Ieri c’è stata un’assemblea sul prezzo del latte a Tramatza dove gli allevatori  hanno approvato all’unanimità la proposta di portare il prezzo minimo a 80 centesimi per arrivare poi a un euro quando entreranno in campo i milioni di Stato e Regione. Non c’è tregua, però, e con l’avvicinarsi delle elezioni regionali riprende vigore la protesta sulle strade sarde. Il giorno di San Valentino le parti coinvolte nella trattativa sul prezzo del latte si sono sedute intorno a un tavolo a Roma, l’incontro non si è però tenuto al ministero dell’Agricoltura (come quello previsto domani) ma al Viminale. Matteo Salvini è intervenuto in prima persona, non solo perché impegnato nella campagna elettorale per le Regionali, ma perché il ministero dell’Interno sta seguendo con attenzione e preoccupazione l’evolversi delle proteste lungo le strade sarde. Durante l’incontro era stato lo stesso leader della Lega a rivelare di avere sempre sotto controllo una cartina aggiornata dei blocchi in Sardegna e di essere intervenuto per il rischio che la protesta prendesse una brutta piega, ricordando di aver chiesto “alle forze dell’ordine di esercitare il massimo del buon senso e della tranquillità. È una protesta motivata e ragionata, ma bisogna tutelare i diritti di tutti”.

Stamattina al centro di addestramento della polizia di Abbasanta si sono dati appuntamento i quattro questori della Sardegna per organizzarsi e gestire l’ordine pubblico perché la tensione resta alta e domenica si andrà alle urne per le Regionali. La possibilità che la protesta dei pastori possa condizionare lo svolgimento delle elezioni viene tenuta in considerazione, così come vanno avanti le indagini sui blocchi e, passata la fase di solidarietà con i manifestanti, potrebbero arrivare le conseguenze giudiziarie per chi si è macchiato di reati durante la protesta dell’onda bianca, anche con il contributo di decine di video dei blitz pubblicati sui social network.

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È chiaro che la protesta dei pastori ripresa oggi sia un segnale in vista dell’incontro di domani a Roma dove porteranno la loro proposta di partire da un prezzo minimo di 80 centesimi, mentre sono fermi a 72 gli industriali che, dal canto loro, incasseranno 50 milioni da Regione, Governo e Banco di Sardegna, come spiegato ieri dall’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, per smaltire le eccedenze di pecorino romano, formaggio invenduto che ha fatto crollare il prezzo del latte.

Marcello Zasso
(@marcellozasso on Twitter)

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