Muore dopo una rovesciata, l’ultimo saluto a Quartu al piccolo Luca

Anche Gigi Riva (sotto nella foto Ansa) questo pomeriggio ai funerali di Luca Pusceddu, il baby calciatore di dieci anni morto martedì sera a Quartu per aver battuto la testa sul terreno sintetico dopo una acrobazia mentre giocava a pallone. Rombo di Tuono, il maestro delle rovesciate, la stessa risultata fatale per Luca, si è seduto nelle prime file nella gremitissima Basilica di Sant’Elena a Quartu. Bianco in volto, profondamente scosso, alla fine della messa ha commentato: “Una disgrazia terribile, sono cose che non dovrebbero mai succedere”.

Foto Ansa
Foto Ansa

Centinaia di persone per l’ultimo saluto al ragazzino: chiesa stracolma, ma alla fine si è riempita anche la piazza intorno. Una giornata di lutto per tutto il mondo del calcio: a rendere omaggio a Luca sono arrivati gli allievi delle scuole calcio di Cagliari e hinterland, tutti rigorosamente con la tuta da allenamento. Come se si dovesse giocare ancora un’altra partita con quel ragazzino della San Francesco che, a detta di tutti, a dieci anni era un piccolo campione. Tutti increduli, commossi, con le lacrime agli occhi. Fuori dalla chiesa tanti palloncini bianchi con la scritta “Luca”. E tanti altri disegnati con esagoni neri in modo che sembrassero palloni da calcio. Un grande e lungo applauso ha salutato l’uscita della piccola bara bianca dalla Basilica. Con i ragazzini che hanno intonato cori da stadio cantando e scandendo il nome del piccolo calciatore. Poi la liberazione dei palloncini in aria, con il cielo che si è riempito di decine di pois bianchi. E infine il corteo di adulti e bambini fino al cimitero di via Marconi. Tante corone per il piccolo Luca: una era del Cagliari calcio. Il club rossoblù, via Facebook, l’ha già promesso: la prossima vittoria sarà dedicata a lui.

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