Un giovane ha molestato due studentesse ventenni vicino all’Università, ma non aveva messo nel conto la solidarietà che è scattata tra le due e l’intuito di una loro amica che è riuscita a rintracciarlo, scattargli una foto e permettere alla polizia di chiudere il cerchio arrestandolo. Tutto è cominciato giovedì pomeriggio quando in Questura sono arrivate a breve distanza due ragazze sconvolte per aver subito le pesanti attenzioni di uno sconosciuto tra viale Sant’Ignazio e via Carbonazzi, nella zona tra l’Università e l’orto botanico.
In entrambi i casi le studentesse erano certe dell’origine africana del molestatore e, nonostante il forte choc emotivo si sono aiutate a vicenda, Insieme sono riuscite a ricordare dettagli dei tratti somatici dell’uomo che si sono rilevati determinanti. Ma la vera svolta è arrivata grazie a un’altra ventenne, amica di una delle due vittime. Poco dopo aver ricevuto le molestie dallo sconosciuto, una ragazza ha raccontato l’episodio a un’amica che, non molto distante, ha visto un uomo che rispondeva alla sua descrizione. A quel punto non ha esitato a scattare una foto in quel modo la vittima ha potuto confermare che si trattasse del responsabile.
La polizia ha mostrato la foto anche alla seconda vittima e c’è stata la certezza di aver scovato il molestatore. A quel punto gli agenti lo hanno rintracciato al capolinea degli autobus di piazza Matteotti e hanno così potuto arrestare il 27enne del Gambia Ebrima Dampha, già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Uta. Il 28enne a febbraio era stato fermato dopo aver molestato una donna sul bus e aveva pure aggredito gli agenti intervenuti. La polizia ha quindi deciso di diffondere la foto dell’arrestato per invitare eventuali altre vittime che lo dovessero riconoscere ad avvicinarsi in Questura per denunciarlo.
M.Z.
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