Mirko Farci e la mamma Paola Piras hanno urlato disperati, finché hanno avuto voce, quando Masih Shahid, 29 anni, operaio pakistano finito in carcere, è entrato nella loro casa di Tortolì per uccidere la sua compagna. Ma Mirko, 19 anni, ha fatto da scudo ed è morto lui. Tutto si è svolto in pochi minuti. È stata Stefania Piras, la sorella della mamma di Mirko, a dare l’allarme. La donna abita nella stessa palazzina della tragedia, al secondo piano, uno sotto la casa degli orrori.
Sono le 6 quando l’operaio raggiunge quell’appartamento che conosceva bene. E dal quale era stato allontanato perché era un violento. Una storia, quella tra la mamma di Mirko e l’operaio pakistano, finita malissimo. Da lì la furia omicida dell’operaio che colpito la ex con diciassette coltellate: alla trachea e all’addome. La donna, 50 anni, ha una lesione al pancreas, colpiti anche reni, fegato e polmoni. Da ieri lotta per la vita all’ospedale di Lanusei, dove i medici hanno stanno provando a salvarle la vita. E non escludono di farcela.
LEGGI ANCHE: Accoltella la ex e ammazza il figlio: assassino rischia il linciaggio della folla
Mirko è morto per proteggere sua mamma. Colpito anche lui dalle coltellate dall’operaio pakistano. Quando arrivano gli inquirenti, ha ancora la maglia della ‘sua’ Juve. È ferito al viso e all’addome. E per lui quella furia assassina è stata senza scampo. Sarà comunque l’autopsia, prevista per domani 13 maggio, a chiarire gli ultimi istanti della vita del giovane. L’esame verrà svolto a Quartu, perché a Tortolì non c’è più posto. Poi tornerà a casa per l’ultimo saluto.
Mirko voleva fare lo chef e girare il mondo. Era iscritto all’Istituto alberghiero di Tortolì. Quest’anno si sarebbe diplomato. Ieri un lenzuolo è stato steso davanti all’ingresso in segno di lutto. Mirko è morto per mano di un violento che la Piras aveva già denunciato a dicembre del 2020. I due si erano conosciuti su Facebook due anni prima. La donna non riusciva a liberarsene. Lui la insultava e la minacciava di morte. Nel rione tutti sapevano che doveva avvisare i carabinieri se vedevano l’operaio arrivare. Ieri lui ha scelto l’alba, quando poteva essere visto da pochissime persone.
LEGGI ANCHE: La dedica a Mirko, scrive Matteo Porru: “Il male esiste, ce ne accorgiamo tardi”