Diciotto arresti, di cui cinque in carcere e gli altri ai domiciliari. In totale sono 36 gli indagati tra il gruppo ultras degli Sconvolts per presunta associazione a delinquere. Nell’inchiesta portata avanti dalla polizia insieme alla Digos di Cagliari si parla di spedizioni punitive, aggressioni a tifosi rivali, assalti, minacce e risse. Secondo l’ipotesi c’era un gruppo dirigente che coordinava le azioni, finanziate dalla vendita di sciarpe, maglie e anche dallo spaccio.
Sono finiti in carcere – come riporta il quotidiano L’Unione Sarda – Matteo Sciarrone (33), i fratelli Stefano e Mattia Secci (rispettivamente 26 e 21), Manuel Arru (33) e Michele Urru (37). Ai domiciliari Giacomo Flore (34), Michele Granella (28), Alessandro Loi (31), Simone Marras (42), Mattia Mulliri (42), Yuri Musa (41), Marco Oddo (21), Andrea Ortu (32), Marco Podda (25), Simone Podda (37), Diego Trillocco (42), Paolo Vaccargiu (27) e Mario Zoccheddu (23). Obbligo di dimora per Matteo Cau (36), Francesco Fullone (44), Davide Melis (29), Gabriele Mereu (23), Andrea Murru (28), Francesco Piga (24), Luca Serra (21), Mario Sollai (28), Giuseppe Vervesca (43), Andrea Zedda (20) e Matteo Zucca (24). Obbligo di firma per Giuseppe Aresu (42), Marco Carta (33), Alessio Cogoni (32), Oscar Dessì (35). Indagati in libertà Luigi Piras (38), Diego Toro (30) e anche Andrea Cossu, ex capitano del Cagliari e poi diventato dirigente dei rossoblù. All’ex calciatore viene contestato il reato di concorso esterno in associazione per delinquere. Secondo il pm Danilo Tronci, che coordina le indagini, Cossu non faceva parte del gruppo ma contribuiva alla sua sopravvivenza e al suo rafforzamento.