Migliora il cagnolino bruciato a Sassari: “Ancora in cura, ma è fuori pericolo”

Fuego è definitivamente fuori pericolo. Il cagnolino torturato col fuoco e trovato due settimane fa agonizzante sul ciglio di una strada nell’agro di Sassari, è stato salvato dai medici dell’ospedale veterinario dell’Università di Sassari, dove era ricoverato. Dopo avergli salvato la vista, gli specialisti che l’hanno curato assicurano che non la sua vita non è più a rischio.

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“Ci vorranno ancora tre settimane per il trattamento delle ustioni – spiega la direttrice sanitaria, Maria Lucia Manunta – Reagisce bene alle terapie e ogni giorno fa un passo verso la guarigione. Si alimenta da solo e fa brevi passeggiate nel nostro giardino”. Nel frattempo, “continuiamo con liquidi, antibiotici e analgesici, ma riduciamo gradualmente le dosi”, precisa Manunta. Quando è arrivato in ospedale, Fuego aveva estese bruciature su ogni parte del corpo: inguine, dorso, naso e orecchie. Il fuoco gli aveva anche cancellato i baffi. In collaborazione col Centro Ustioni dell’Aou di Sassari, si lavora all’eliminazione degli effetti di quel trattamento di una inciviltà inaudita. Molte ustioni si stanno risolvendo: sull’inguine è già comparso il tessuto cicatriziale. La zona più critica è il collo. La vicenda ha commosso tutta Italia: in clinica sono arrivate oltre cento richieste di adozione e tante offerte di collaborazione.

“In tanti ci chiedono come contribuire, noi chiediamo pomate cicatrizzanti e cibo”, racconta la veterinaria. Le donazioni in denaro vengono canalizzate in una raccolta attivata dall’Università secondo le normative vigenti e serviranno per potenziare le attività didattiche e di ricerca del Dipartimento di veterinaria, dal quale arriva un appello: “Ci sono altri animali bisognosi di affetto e cure”.

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