Libia, attesa per il rientro delle salme dei tecnici uccisi. I figli di Piano a Roma

A Roma per portare a casa la salma del loro papà. Ma il corpo di Fausto Piano, il tecnico ucciso in Libia giovedì mattina, è ancora a Tripoli. Giovanni e Stefano Piano, i figli di Fausto, hanno lasciato Capoterra per partire dall’aeroporto di Elmas. I corpi dei due italiani (oltre Piano anche Salvatore Failla) dovrebbero essere consegnati a Tripoli al procuratore generale.

La speranza, per i familiari delle due vittime, è che si tratti solo di una formalità da espletare prima del via libera per il
trasferimento dei corpi nella Capitale. Il comune di Capoterra sta seguendo da vicino la vicenda e l’amministrazione è a contatto con la Farnesina.

Da giorni si rincorrono le dichiarazioni del sindaco di Sabrata sull’arrivo dei corpi in Italia. Nessuna certezza nemmeno su un’eventuale autopsia in Libia. “Come di norma in questi casi, i corpi dovrebbero essere stati sottoposti a un’autopsia e dovrebbe esserci una perizia che li accompagna e che deve essere trasmessa al Procuratore generale per allegarla ai documenti dell’inchiesta”: parlando al telefono con l’ANSA, lo ha detto il sindaco di Sabrata, Hussen Al Zawadi. Alla domanda se potrebbe essersi trattato di una “vera autopsia” o solo di un “esame autoptico”, il sindaco ha risposto: “questo non posso saperlo”.

Il legale della famiglia Failla. “Non abbiamo alcuna conferma rientrino oggi. Non sappiamo neanche se si trovino ancora a Sabrata o se siano state trasferite a Tripoli”. E’ quanto dichiara l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, difensore della famiglia Failla che da ieri è a Roma. “Ci auguriamo che quanto annunciato dal ministro Gentiloni, su un rientro in giornata, venga confermato perché questo ritardo sta assumendo aspetti inquietanti”, conclude il penalista.

LEGGI ANCHE: Libia, il corpo di Fausto Piano “potrebbe rientrare in Italia oggi”

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share