“Io voglio sentire una frase che non sento mai e che sarebbe così semplice pronunciare: dobbiamo prendere il mano il nostro destino”. È questo un passaggio dell’intervento fatto sabato dal sindaco Maurizio Onnis nella manifestazione organizzata a Cabras in difesa dei Giganti di Mont’e Prama, il cui restauro verrà fatto a Cagliari, ha deciso la Soprintendenza ai Beni archeologici del capoluogo, anche se la scelta non convince il territorio, sceso in piazza per rivendicare l’apertura di un laboratorio in loco.
Onnis guida il Comune di Villanovaforru, ma è anche il presidente di Corona de logu, l’organizzazione degli amministratori sardi indipendentisti. “Perché sappiate, e lo dico anche ai mie colleghi qui: tra i 377 Comuni dell’Isola cresce la voglia di autodeterminarsi. In Corona de logu sono rappresentati 54 amministratori sardi”. Sul coraggio di prendere in mano il proprio destino, Onnis ha aggiunto: “Ciò non significa andare allo scontro”, ma ciò vuol dire “non avere paura di dire ‘Noi siamo questo, questa è terra nostra, le risorse di questa terra sono le nostre risorse‘. Non voglio fare della retorica – ha proseguito Onnis -, però vogliamo vedere i sardi diventare adulti, crescere”, affrancarsi “dalla salvezza sempre dall’esterno. Perché chiedere sempre il permesso?”.
Ieri il ministro riconfermato alla Cultura, Dario Franceschini, è intervenuto sul caso Cabras e ha assicurato che dopo il restauro “i Giganti torneranno a casa“. Ma il sindaco della cittadina dell’Oristanese, Andrea Abis, sebbene ringrazi il ministro, non abbassa la guardia e non accetta la ‘piena’ cessione dei Giganti.