Istruzione, subito mille nuovi contratti. Ma non per la Buona Scuola

Sono le assunzioni a tempo indeterminato per coprire il turn over da pensionamenti. Ecco i numeri della Sardegna.

Mille immissioni in ruolo. Ovvero, mille precari che entrano a tempo indeterminato nell’organico della scuola sarda. Un primo blocco di contratti sarà firmato entro il 14 agosto, il secondo entro il 15 settembre. Sono questi i primi numeri dell’istruzione isolana per il 2015/2016. Ad annunciarlo Francesco Feliziani, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale.

Le immissioni in ruolo, che valgono la certezza di una cattedra (ma non della sede), andranno a formare il cosiddetto organico di diritto, cioè quello fisso. I mille nuovi contratti a tempo indeterminato copriranno il turn over, ovvero i posti lasciati liberi dai pensionamenti. Tuttavia, rispetto all’anno scolastico appena concluso, per il 2015/2016 la Sardegna perde 33 cattedre, passando da 18.129 docenti a 18.096.

Altro discorso per gli organici di fatto, col quale s’intendono le supplenze che danno diritto a un contratto a tempo determinato, fino a massimo di nove mesi, come la durata delle lezioni. In questo caso, la Sardegna fa segnare 29 cattedre in meno, per un totale di 62 sommando appunto i docenti di ruolo. Da 19.038 a 18.976.

Feliziani spiega: “Per il 2015/2016 si sono registrate 2.591 iscrizioni in meno. E se consideriamo per ogni classe una media di 25 alunni e di 1,3 insegnanti, questo avrebbe dovuto comportare un taglio di 135 cattedre. Invece è stata adottata una politica differente, riducendo di oltre la metà le cancellazioni”.

Quanto agli effetti che la Buona Scuola avrà sulla Sardegna, bisognerà attendere l’autunno. Da ottobre a dicembre dovrebbero partire i cosiddetti organici funzionali (detti anche potenziati), con i quali sarà integrata l’offerta formativa e prevista pure l’apertura serale delle scuole. Per ogni plesso, e nell’Isola se ne contano 281, sarà assunta una media di 7-8 docenti, pari a una forbice di nuovi contratti tra i 1.967 e i 2.248, è la stima.

Feliziani chiarisce ancora: “Io dico che l’anno scolastico appena trascorso è stato più che proficuo per la qualità dell’istruzione in Sardegna. Abbiamo ottimizzato al meglio le risorse, anche quelle regionali, attivando il tempo pieno in tante scuole elementari, prevedendo corsi musicali alle medie e nuovi indirizzi alle superiori. Ma è stata massima anche l’attenzione al personale amministrativo con la stabilizzazione dei tecnici”.

La novità tutta sarda sarà invece il progetto Iscol@ voluto dalla giunta di Francesco Pigliaru per contrastare, tra le altre cose, la dispersione scolastica che nell’Isola fa segnare il valore più alto di tutta Italia, con punte che superano il 30 per cento. Solo nel 2015 saranno spesi 185 milioni, di cui 19,7 per migliorare l’apprendimento e 35,5 per fermare gli abbandoni. Alle università andranno invece 169,9 milioni. Gli interventi sull’edilizia sono compresi nel progetto: a disposizione 130 milioni.

A domanda precisa, il dirigente scolastico fa un passaggio sull’allarme delle mancate assunzioni lanciato dal deputato Mauro Pili che ha accusato Feliziani di “non aver chiesto nuove insegnati al Miur (ministero per la Pubblica istruzione)”, parlando di “un vero e proprio scandalo senza precedenti”. Feliziani dice: “Invito il parlamentare a informarsi meglio, cominciando dai numeri delle iscrizioni, anziché diffondere false notizie”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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