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Is Arenas, terminata la riunione della Commissione Vigilanza: lo stadio è inagibile

E’ terminata nel primo pomeriggio la Commissione provinciale di vigilanza che si era riunita questa mattina. Il verdetto è l’inagibilità della struttura. Ora la squadra rossoblù potrebbe dovere ripresentare tutta la documentazione.

Ora per ottenere l’ok definitivo il Cagliari dovrà ripresentare un nuovo progetto. La Commissione ha ritenuto necessario chiudere il caso dopo un voto collegiale: l’ultimatum con l’assegnazione di trenta giorni di tempo per mettere le carte a posto era scattato a metà dicembre. Nei giorni scorsi la Commissione aveva valutato positivamente una parte del progetto, non quella relativa alla via Olimpia, la zona tra la curva sud e il palazzetto dello sport.  Le speranze del Cagliari sono tutte nel comunicato diffuso dalla Prefettura pochi giorni fa. “Eventuali, future pronunce negative della Commissione non pregiudicherebbero, peraltro, la possibilità, per i soggetti interessati, di presentare, in qualsiasi momento, una nuova istanza di parere alla Commissione stessa che, si sottolinea, non opera in vista dei singoli incontri di calcio, non essendo alla stessa attribuiti poteri autorizzativi”.

Ora bisogna capire quali saranno i tempi: le strategie del Cagliari sono nelle mani dei legali. E bisogna capire se Is Arenas potrà riaprire le porte al pubblico in questo campionato: l’ultima speranza era riposta proprio nell’approvazione del progetto che avrebbe potuto far iniziare i lavori in via Olimpia.

Una possibilità potrebbe essere la strada della deroga volta per volta da parte del Comune di Quartu. Che, però, in occasione della sfida Cagliari-Torino ha detto no all’apertura: il benestare era stato poi concesso soltanto per la disputa del match a porte chiuse.

E’ lungo l’elenco delle carenze riscontrate dalla commissione di vigilanza per dare il via libera. Questa la lista della Prefettura: un parere aggiornato del Coni, un piano di emergenza “correttamente predisposto per la gestione della sicurezza all’interno dell’impianto”, una specifica illustrazione sull’impiego dei varchi di intercomunicazione tra i settori anche a fini di utilizzo dei percorsi diretti ai posti di pronto soccorso. Poi, un progetto, dettagliato nella descrizione degli elementi da impiegare (cancelli), per il prefiltraggio sulla via Olimpia ritenuto elemento indispensabile per la gestione dei servizi di polizia per la sicurezza degli spettatori. “In particolare, non sono stati illustrati i calcoli sulla cosiddetta “spinta sostenibile”, allo scopo di verificare se i cancelli in parola possano sopportare la pressione e la spinta del pubblico”.

“Per quanto riguarda i cancelli a scomparsa – si legge nella nota – è stato nuovamente ribadito che la soluzione già proposta e nuovamente presentata dal Cagliari contrasta con la normativa tecnica che prevede che i serramenti, in caso di necessità, debbano poter essere aperti verso la zona di attività sportiva, ovviamente per motivi di sicurezza”.

Non sono poi state “recepite le prescrizioni relative alla collocazione degli spettatori diversamente abili” e “nessun elemento informativo è stato poi fornito con riguardo alla collocazione dei chioschi bar all’interno dello stadio”. E infine “non è stato individuato un tracciato stradale per l’accompagnamento dei tifosi, che si innesti nei lavori in corso intorno allo stadio”.

“La licenza di agibilità potrà, poi, come più volte precisato, essere concessa solo dal Comune, che, a sua volta, potrà rilasciarla solo alla fine dei lavori dal medesimo autorizzati e verificati. Ciò in quanto la procedura appena descritta, prevista dalla normativa sugli impianti sportivi, riguarda non già l’adeguamento di un impianto già esistente e dotato di agibilità ma, come nel caso dello stadio Is Arenas, gli impianti di nuova costruzione che, in quanto tali, devono rispondere pienamente a tutte le prescrizioni di legge”.

“Si auspica che il Comune di Quartu e la società Cagliari calcio si adoperino per proporre soluzioni progettuali ed esecutive che consentano di superare le criticità”.

 

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