Il Dg-imputato dell’Ente foreste finisce sul Corriere della Sera

Antonio Casula, neo direttore generale dell’Ente foreste e imputato a Oristano per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture (leggi), è balzato agli onori della cronaca nazionale. La vicenda, raccontata da Sardinia Post, è stata ripresa dal giornalista Gian Antonio Stella su Sette, il magazine del Corriere della Sera, nella rubrica ‘Cavalli di razza’. Nella ricostruzione dei fatti, l’autore del bestseller La casta ha richiamato un leggendario fantino sardo del Palio di Siena, Antonio Casula detto ‘Moretto’, che come l’omonimo direttore generale dell’Ente foreste finì più volte disarcionato ma non si perse mai d’animo, riuscendo a vincere la corsa anche col cavallo scosso (ovvero senza fantino). Un paragone quantomeno efficace: dopo una prima nomina, il 2 luglio scorso il Tar Sardegna aveva scalzato Casula dalla direzione generale dell’Ente foreste per vizi procedurali (mancava la delibera di giunta). Pochi giorni dopo, l’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru aveva seguito l’iter corretto suggerito dal tribunale amministrativo ed era arrivata la seconda nomina di Casula, tuttora in direzione generale.

Il governatore “vuole a tutti i costi proprio lui – ha scritto Stella – infischiandosene dei grattacapi giudiziari”. Prosegue poi il giornalista del Corriere della Sera: “Per carità, formalmente sarà senz’altro tutto in regola. E l’omonimo del fantino ‘Moretto’ è innocente e candido come un cherubino fino alla fine del processo di terzo grado. Ma la politica non può tener conto solo del certificato penale. Era davvero opportuna quella nomina così accanitamente perseguita nonostante sia pendente, sul capo del protagonista, un processo per reati contro la pubblica amministrazione?”.

 

 

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