Il Cristo sardo da Papa Francesco

Per un film su Cristo, frutto di una produzione travagliata, realizzato soprattutto grazie alla tenacia e anche alla testardaggine del regista, è un riconoscimento straordinario. Il prossimo 17 maggio le immagini della crocefissione sul Supramonte del Cristo sardo di Giovanni Columbu scorreranno davanti agli occhi del Papa.

La notizia era emersa qualche settimana fa a margine della proiezione di “Su Re” al cinema Odisseo di Cagliari. tra gli spettatori c’era anche l’arcivescovo Arrigo Miglio. Il quale – come anticipò Pietro Porcella su Sardinia Post – alla fine avvicinò Giovanni Columbu.

“Vorrei far vedere questo film meraviglioso al Papa. La settimana prossima, all’incontro che avremo in Vaticano, glielo propongo”. “Sarebbe fantastico – rispose Columbu sorpreso – Preparo un dvd in modo che possa portarlo al Santo Padre”. “No, no – replicò Miglio – vorrei che venisse anche lei. Si trovi uno spazio per vederlo assieme al Papa”.

Monsignor Miglio ha mantenuto la promessa. C’era già – nell’agenda vaticana – un appuntamento adatto. Infatti dal 14 al 17 maggio si terrà il quinquennale incontro tra il Santo Padre e i vescovi sardi. Una riunione periodica denominata “visita ad limina” durante la quale i vescovi di un determinato territorio espongono al Santo padre le problematiche pastorali, culturali, sociali delle loro diocesi. Era prevista per il marzo scorso, ma fu rinviata in seguito alle dimissioni di Ratzinger.

In uno dei tre giorni (probabilmente il 17) avverrà la proiezione del film di Columbu, il racconto della passione di Cristo realizzato nell’isola e interpretato, in sardo, da attori non professionisti. Un film durissimo e intenso che ha diviso la critica e che continua a incassare premi e riconoscimenti internazionali. L’ultimo è il Premio Signis, assegnato a “Su Re” lo scorso aprile proprio nella città del Papa: nell’ambito della quindicesima edizione del “Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente”.

Pochi giorni fa papa Francesco si era occupato della Sardegna. Aveva auspicato per i lavoratori della E.On di Sassari, impegnati in una difficile vertenza per la difesa dei loro posti di lavoro, una soluzione “rapida ed equa”. “E’ importante – aveva detto – che ci sia un incisivo impegno per aprire vie di speranza”.

Nel corso della “visita ad limina” si parlerà anche dell’attesa visita nell’Isola del pontefice. Fin dal giorno dell’elezione si rilevarono i legami tra il Papa argentino e la Sardegna. A partire dal nome della sua città – Buenos Aires – che deriva da quello della Vergine di Bonaria.

Massimiliano Cordeddu

 

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