I fondi gruppi e le penne Montblanc: Piras (ex Pdl) rischia indagine bis

Chiamato a testimoniare al processo per la vicenda delle spese ‘pazze’ contestate al gruppo del Pdl nella legislatura 2009-2014, l’ex consigliere regionale dello stesso partito, Sisinnio Piras, rischia l’incriminazione
per concorso aggravato in peculato, reato che vede imputato l’allora capogruppo del Popolo delle libertà Mario Diana (foto d’archivio).

Alla ripresa del dibattimento davanti dai giudici della prima sezione del Tribunale di Cagliari dopo il cambio del collegio, il pm Marco Cocco ha chiesto la trasmissione in Procura del verbale con le dichiarazioni rese oggi in aula da Piras. Il teste – già finito in uno dei filoni dell’inchiesta sui fondi ai gruppi per l’acquisto di maialetti offerti ai partecipanti di alcuni convegni sullo sport, procedimento conclusosi con il patteggiamento a un anno e otto mesi – ha riferito che la decisione di comprare con i soldi del Pdl una serie di penne Montblanc da regalare ai consiglieri del partito, era stata presa dall’intero gruppo e votata anche da lui. Da qui la richiesta della trasmissione degli atti in Procura per una eventuale ipotesi di concorso nel reato contestato a Diana.

Sono stati complessivamente tredici i testimoni dell’accusa sentiti questa mattina in un’ora e mezza di udienza. Secondo la Procura, Diana, arrestato il 6 novembre 2013 e scarcerato a marzo 2014, avrebbe autorizzato spese per circa 600mila euro di fondi destinati al suo gruppo per spese non istituzionali. Assistito dall’avvocato Massimo Delogu, l’allora capogruppo si è sempre difeso attaccando l’impostazione dei magistrati inquirenti. “Non ho mai fatto marchette, mi occupavo dei problemi della gente. Ho sbagliato ma non voglio rimanere qui a subire”, aveva chiarito in aula rispondendo alle domande del pm in un lungo e teso interrogatorio dell’aprile scorso. Il processo è stato aggiornato al 15 febbraio.

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