L’ex presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo, l’attuale consigliere Mariano Contu e l’ex esponente dell’Aula Fedele Sanciu, tutti di Forza Italia, sono stati rinviati a giudizio per peculato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi relativa alla XIII legislatura, dal 2004 al 2009. Per lo stesso capo d’imputazione è scattata invece la prescrizione nei confronti di Nicola Rassu e Sergio Milia, anche loro azzurri (poi Milia passò con l’Udc). (foto d’archivio).
I tre rinvii a giudizio e le due prescrizioni sono stati decisi questa mattina dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari, Gabriella Muscas. La posizione più pesante è quella di Contu che durante la XIII legislatura è stato capogruppo e tesoriere ed è chiamato a rispondere di una somma di 1,6 milioni di euro. Contu è difeso da Massimo Delogu. Il peculato contestato alla Lombardo, assistita dal legale Riccardo Floris, è invece relativo a un importo di 1.500 euro. Sanciu, difeso da Marco Milia, è accuso di un presunto uso illecito dei fondi ai gruppi per 3mila euro (inizialmente erano sei, ma su una somma di circa 3mila euro è ugualmente scattata la prescrizione).
La prima udienza del nuovo processo è fissata per il 12 gennaio 2018 davanti al collegio della Seconda sezione del tribunale di Cagliari. Ma almeno per quanto riguarda l’ex presidente Lombardo, a quella data il reato contestato potrebbe non essere più perseguibile per scadenza di termini. Spunta insomma un elemento nuovo nell’inchiesta sui fondi ai gruppi della Sardegna: è la prescrizione, prevista all’articolo 157 del Codice penale e che come detto estinguer il reato. Nella fattispecie dopo dodici anni e mezzo, il cui conteggio è scattato da quando ciascun singolo consigliere ha cominciato a percepire i fondi ai gruppi oggetto dell’indagine. A Rassu e Milia il pm Marco Cocco contestava loro rispettivamente 5mila e 4mila euro. I due ex consiglieri sono difesi dagli avvocati Ivano Lai e Luigi Concas.
Sempre relativamente alla XIII legislatura, lo scorso febbraio sono arrivate tredici condanne in primo grado (leggi qui). Si sono aggiunte a quelle di Adriano Salis, Beniamino Scarpa e Silvestro Ladu.
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