Ex Manifattura a Sardegna Ricerche? L’assessore Paci: “Pronti al dialogo”

“In tanti sognavamo una Fabbrica della Creatività al centro di Cagliari dove potessero trovare casa tutti gli artisti e gli operatori della cultura in città. Non vogliamo rinunciare a questo sogno”. Con questa premessa si è aperto ieri sera a Cagliari un incontro dal titolo “Riprendiamoci l’Ex Manifattura” convocato all’Exmà di via San Lucifero da movimento spontaneo di cittadini.

Il tema è di grande attualità: un mese fa la Giunta regionale ha approvato una delibera che assegna in via temporanea lo spazio dell’Ex Manifattura, 12 mila metri quadrati, alla società partecipata della Regione Sardegna Ricerche. (Qui il testo completo del documento “Manifattura Tabacchi di Cagliari. Indirizzi per avvio di gestione“).

Un provvedimento che non è piaciuto a tanti: in primis, proprio agli operatori della cultura che da anni aspettano l’apertura dello stabile come Fabbrica della Creatività, secondo un progetto di restauro elaborato anni fa durante la Giunta Soru e finanziato dall’Unione Europea. Gli annunci dell’inaugurazione si rimandano di anno in anno: il 23 dicembre 2014 era la prima data indicata come chiusura dei lavori, a distanza di mesi l’area è ancora chiusa e inagibile.

“Con la delibera che assegna lo stabile a Sardegna Ricerche le promesse di uno spazio riservato all’arte e alla creatività sono state tradite – dicono Paolo Carta e Stefania Zaccheddu, ideatori del movimento “Riprendiamoci l’Ex Manifattura” – siamo qui oggi per trovare possibili soluzioni per rilanciare il progetto della Fabbrica della Creatività. La Regione ci ha escluso dal dialogo, oggi lo spazio viene assegnato senza alcun bando pubblico a Sardegna Ricerche. Cosa ne è stato delle vecchie promesse?”.

All’incontro di ieri sera hanno partecipato oltre 150 persone che nel quotidiano lavorano nel teatro, nel cinema, nelle arti visive, nella musica: associazioni culturali e singoli artisti hanno condiviso le perplessità circa il documento firmato dalla Giunta. E, scartate le proposte di occupazione e mobilitazione generale, tutti sono d’accordo su un punto: occorre un piano d’azione condiviso da sottoporre alla Regione, che di quello spazio ha la proprietà, per scongiurare che una scelta temporanea si trasformi in un trasloco definitivo di Sardegna Ricerche.

Arrivano, a sorpresa, le rassicurazioni dell’Assessore alla Programmazione Raffaele Paci, presente ieri nella sala dell’Exmà: chiede la parola per chiarire alcune incomprensioni nate dalla lettura della delibera. “Non abbiamo scritto da nessuna parte che Sardegna Ricerche trasferirà qui i propri uffici, semplicemente la società è stata scelta come ente gestore di uno spazio enorme che ha infiniti problemi di gestione”.

Da qui arrivano le domande a raffica: perché è stata individuata proprio Sardegna Ricerche? E perché non c’è un bando? Perché nella scelta non sono stati convocati quelli che con la cultura lavorano ogni giorno? E come potranno integrarsi con una società che si occupa di tutt’altro? “Il problema dell’Ex Manifattura – spiega Paci – è che lo stabile è stato restaurato senza che nessuno decidesse cosa farne: ora ci ritroviamo uno spazio grandissimo e complesso che non ha un piano di gestione. Come lo gestiremo? Non ne ho la più pallida idea – ammette candidamente – abbiamo pensato a un bando pubblico, ma ci siamo scontrati subito con la difficoltà di costruirlo e di chiuderlo in tempi rapidi, abbiamo anche chiesto la consulenza di chi uno spazio simile lo ha già assegnato ma non siamo riusciti a trovare soluzioni. E nell’attesa di definire un bando in tutti i suoi molteplici aspetti abbiamo pensato di aprire comunque l’Ex Manifattura pensando a un soggetto che lo gestisse almeno da un punto di vista amministrativo: tre anni a Sardegna Ricerche, che sarà una specie di amministratore di condominio. E del resto non abbiamo nessuna volontà di abbandonare gli spazi di Pula, che anzi stiamo cercando di rilanciare. Perché lo affidiamo a Sardegna Ricerche? Perché essendo una società partecipata della Regione è un’operazione che possiamo fare con facilità. Piuttosto che tenerlo chiuso in attesa di confezionare il bando è meglio aprire l’Ex Manifattura e nel frattempo pianificare un piano di utilizzo anche dialogando con gli operatori della cultura: siamo qui oggi per questo”.

Sì, ma dialogare quando?  “Il 31 maggio prossimo, risponde l’assessore – direttamente all’Ex Manifattura”. Artisti, musicisti e operatori culturali segnano l’appuntamento in agenda: ora scriveranno nero su bianco le loro proposte, con la speranza che il sogno della Fabbrica della Creatività non venga messo nel cassetto.

Francesca Mulas

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