È vero che la notizia delle dimissioni di Angelo Becciu era online quasi otto ore prima che il Papa la comunicasse allo stesso cardinale? Che ruolo aveva Geneviève Putignani la donna vicina al monsignor Alberto Perlasca già coinvolto nell’affare dell’immobile di Londra?
Sui giornali nazionali si continua a parlare del caso Becciu. A porsi queste domande è Lucetta Scaraffia, storica e giornalista. In un articolo pubblicato su Il Giorno descrive la vicenda delle dimissioni come “sporca e confusa, piena di personaggi loschi e coincidenze inspiegabili”. Scaraffia sottolinea che Becciu “non ha ricevuto avvisi di garanzia né dal tribunale italiano né da quello vaticano” e definisce “inquietante” il fatto che la notizia delle dimissioni di Becciu “sia stata anticipata dall’edizione online de L’Espresso con una pagina predisposta 7 ore e 50 minuti in anticipo rispetto agli avvenimenti e un’altra pubblicata online 2 ore e 18 minuti prima che il cardinale fosse ricevuto a casa Santa Marta. Come facevano a saperlo prima del cardinale e forse prima dello stesso Papa?”.
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Poi prosegue: “Sembrava molto ben informata Geneviève Putignani che già da luglio aveva bersagliato il cardinale e un suo fratello con messaggi e telefonate. In uno di questi specificava, addirittura fin dal 10 settembre, che Becciu avrebbe perso la carica fra il 15 e il 30 di quel mese. Tutti più informati del Papa stesso, si direbbe”.
La stessa Putignani, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, sarebbe stata querelata per diffamazione da Becciu dopo le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Verità: la donna ha sostenuto che il cardinale Becciu la avrebbe “accusata di avere complottato ai suoi danni, lanciando improperi verso il Padreterno”.
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