Un albergo con vista sul mare e un ristorante panoramico, più un centro congressi e apertura notturna con locali per chi ama la movida. Sono gli ultimi dettagli che emergono dal progetto di fattibilità depositato ieri dal gruppo americano che vuole realizzare il nuovo Sant’Elia. In ballo un investimento di circa 85 milioni. L’hotel sarà costruito verosimilmente nella zona ora occupata dalle tribune. E lo stesso dovrebbe accadere per il ristorante: il mare è proprio a due passi. Ci saranno anche tre laghetti: fanno parte dell’impianto di fitodepurazione delle acque, ma saranno anche la principale attrazione dell’area verde intorno allo stadio. Un impianto “sostenibile” con pannelli solari trasparenti e pale eoliche che vengono preannunciato come veri e propri “oggetti da design”.
Intanto da domani scatta la fase-2 dell’operazione “a stelle e strisce”: in serata, al termine di una riunione del gruppo Usa convocata per fare il punto della situazione dopo l’incontro di ieri al Comune, dovrebbe dare mandato al manager Luca Silvestrone di contattare Massimo Cellino per la stretta finale delle trattative per l’acquisizione del club. Il patron rossoblù per ora è concentrato su due fronti: il Leeds e la salvezza del Cagliari. Soprattutto dopo la matematica certezza della serie A il presidente potrà dedicarsi completamente all’affare americano. Non si parla ancora di cifre. Ma il gruppo americano sembra determinato ad arrivare al traguardo. Servono tutti e due, stadio e squadra. Il primo è ritenuto dagli “americani” una condizione essenziale. L’acquisizione del club, infine, faciliterebbe tempi più veloci per la realizzazione del nuovo Sant’Elia: il Comune in quel caso potrebbe propendere per l’affidamento diretto del progetto al gruppo che arriva da oltre oceano.
