Cagliari, 85 milioni di euro per l’eco-stadio degli americani

Cagliari avrà uno stadio nuovo entro il 2017 con una capienza da 30-35mila spettatori. Non solo, il progetto sarà eco-compatibile: all’avanguardia sul risparmio energetico, ispirato allo stadio del Bayern, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, e ad alcuni impianti americani. Sono queste le linee guida dello studio di fattibilità presentato questa mattina da Luca Silvestrone, manager che rappresenta un gruppo americano interessato alla realizzazione della struttura e al club rossoblù, in un incontro con il sindaco Massimo Zedda e gran parte della giunta.

Per il nuovo Sant’Elia un fondo americano di investimento è pronto a sborsare circa 85 milioni. Il manager Luca Silvestrone, il rappresentante del gruppo Usa interessato allo stadio di Cagliari, non ha ancora rivelato l’identità. “Soltanto una questione di giorni – ha spiegato al termine dell’incontro di questa mattina con il Comune – poi tutto sarà chiaro”. Il secondo incontro per il Sant’Elia tra Silvestrone, accompagnato dal progettista Davide D’Arace, si è concluso dopo circa due ore. Alla fine volti distesi e facce sorridenti. A cominciare dal sindaco Massimo Zedda. “Il Comune – ha spiegato – ora analizzerà nel dettaglio il piano con l’esame da parte dei diversi assessorati. Ad esempio dovranno essere valutare le altezze, i parcheggi e tante altre questioni tecniche. Ci siamo dati appuntamento a giugno per iniziare un iter che possa portare entro il 2015 all’avvio dei lavori e entro il 2017 alla conclusione delle opere”. Ma con il cantiere aperto dove giocherà il Cagliari? “Stiamo valutando diverse soluzioni – ha spiegato Silvestrone -, dalla ricerca di un’altra sede provvisoria alla possibilità di continuare a disputare le partite con i lavori in corso”. Per il Comune se un’unica società dovesse essere proprietaria del club e realizzatrice dello stadio il percorso sarebbe più breve: “Si potrebbe dare corso – ha detto Zedda – a un affidamento diretto. Abbiamo ricevuto altre proposte, ma questa sembra la più avanzata e la più innovativa”. Per Silvestrone sarà anche un’ottima opportunità per creare occupazione nel territorio: “Stiamo parlando di 400-500 posti di lavoro – ha concluso – più l’indotto. Il management per la realizzazione dello stadio e la gestione del club sarà italiano”.

L’emissario Usa è arrivato in municipio alle 11:30. Nelle sua valigetta e in quella del suo collaboratore ci sono i progetti del nuovo impianto sportivo che sarà sottoposto all’attenzione dell’esecutivo. Con il Comune c’era già stato un incontro alcune settimane fa. Ma ora sembra che si sia arrivati al dunque.  Il via libera allo stadio per il gruppo Usa, ancora misterioso, è condizione essenziale per l’acquisto del Cagliari Calcio di Massimo Cellino.

Del vecchio Sant’Elia rimarrà ben poco: sparirà la caratteristica architettura esterna, si salveranno solo fondazioni e pali. E sarà uno stadio destinato a vivere tutto l’anno con negozi, alberghi e forse anche delle piscine olimpioniche. Non solo calcio, ma anche rugby e uno spazio modulare per grandi eventi di spettacolo. In più chioschi e spazi per i bambini. I posti a sedere, circa 30mila, saranno tutti al coperto. Sarà uno stadio “verde”. L’energia elettrica arriverà dal fotovoltaico e anche dalle pale eoliche non impattanti dal punto di vista estetico. Ci sarà anche un impianto di fitodepurazione per l’acqua. Per la realizzazione del nuovo stadio previsto anche il riutilizzo del vecchio cemento armato ottenuto dalle demolizioni. “Sarà – ha detto Silvestrone – un impianto che può diventare un modello per tutta l’Europa”.

La squadra. Ora che è partito il percorso per il nuovo stadio di Cagliari, il gruppo americano è pronto anche all’acquisizione del club rossoblù. “Presto incontreremo il presidente Massimo Cellino – ha spiegato il manager Luca Silvestrone, rappresentante del gruppo americano -. Il mandato riguarda parallelamente società e struttura. D’altra parte, senza la risposta del Comune, non potevamo muoverci ulteriormente: dovevamo essere sicuri. Sulle cifre bisogna ancora accordarsi e fare ulteriori valutazioni. Il gruppo è interessato anche al centro sportivo di Assemini”. “Abbiamo studiato da tempo la situazione – conclude Silvestrone -. E uno degli elementi che ha convinto gli investitori è legato al fatto che il bilancio del Cagliari calcio è sanissimo”. ANSA

 

 

 

 

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