De Giorgi non va dal Gip, parla solo il costruttore Deiana

Ha deciso di non parlare e non si è neanche presentato al Palazzo di giustizia il consigliere regionale Valerio De Giorgi, ai domiciliari da martedì scorso perché accusato di corruzione, tentata truffa e voto di scambio. Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cagliari, coordinata dal pm Giangiacomo Pilia, il 22 marzo hanno portato al suo arresto. Stamattina per il 57enne finanziere confluito al gruppo Misto e difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna, era previsto l’interrogatorio di garanzia, ma non si è presentato davanti al gip Giorgio Altieri.

Davanti al giudice per le indagini preliminari è comparso invece il costruttore di Quartucciu Corrado Deiana, anche lui finito ai domiciliari per presunta corruzione: in cambio di un emendamento alla legge sul Piano casa avrebbe dato quattro appartamenti a De Giorgi a seguito di una permuta. L’imprenditore – difeso dall’avvocato Franco Villa – ha chiesto e ottenuto di rilasciare brevi dichiarazioni spontanee. Al giudice ha detto che i suoi rapporti con il consigliere regionale di maggioranza avevano i contorni di una consulenza e che tutelava gli interessi delle imprese edili. Quanto alla permuta fatta col terreno della famiglia del politico, a suo dire era perfettamente in linea con i meccanismi del mercato, tanto che c’era pure il piano finanziario della banca.

Nel frattempo, è slittato a domani l’interrogatorio del collaboratore di De Giorgi, Marco Pili, assistito dagli avvocati Renato Chiesa e Pierandrea Setzu: è indagato per una ipotesi di tentata truffa perché avrebbero cercato di far avere un contributo regionale da 650mila euro alla Pro Loco Città di Cagliari, fondata e controllata – secondo l’accusa – direttamente dal consigliere regionale attraverso parenti e persone a lui molto vicine.

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