Dalle celle alle stelle: musica e arte per il carcere minorile di Quartucciu

Alzare gli occhi e guardare solo il cielo: un’operazione semplice per chiunque, ma non per i detenuti di un carcere. Da questa constatazione è nata ‘Da le celle alle stelle’, ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura di Cagliari che verrà realizzata nelle prossime settimane dentro il carcere minorile di Quartucciu con un lavoro di progettazione partecipata.

L’obiettivo è creare uno spazio condiviso, racchiuso tra le mura del carcere, da cui si veda il cielo: nessuna recinzione, niente sbarre in questo piccolo angolo che sarà creato grazie al lavoro di progettisti, artigiani e artisti volontari e degli stessi giovani reclusi.

Il progetto è firmato da Alice Salimbeni, cagliaritana di 24 anni laureanda in architettura, sotto la supervisione della docente Barbara Cadeddu. “Dopo aver seguito un lavoro di progettazione di sei mesi nel carcere insieme ad altri studenti – ci ha raccontato – mi sono resa conto che manca, nella struttura, uno spazio aperto per i ragazzi detenuti, spazio dove possano incontrare i familiari o semplicemente stare in silenzio, con lo sguardo rivolto verso il cielo”.

In un mese l’idea (qui la pagina Facebook) ha raccolto l’adesione di artisti e musicisti cagliaritani e di una decina di volontari. L’iniziativa ha portato in città diversi house concert ospitati in case private e librerie con Chiara Effe, il Duo Faber, Mark A. Grace, il trio In te under de Faber, Zamu e la presenza di circa 200 spettatori. A questo si è aggiunta la donazione volontaria, e così fino a oggi il progetto ha radunato 1850 euro che saranno usati, insieme ai fondi raccolti nelle prossime settimane, per comprare materiali e strumenti.  La Fille Bertha e Alessio Errante hanno già dato la disponibilità per abbellire il carcere con dei murales.

La raccolta fondi andrà avanti domenica 10 dicembre un concerto dal titolo ‘Dai diamanti non nasce niente’ dalle 19 all’ex Manifattura Tabacchi; seguirà poi un galà natalizio con esibizioni di ginnastica, balli e arti marziali organizzato dall’associazione Msp Sardegna il 17 dicembre alle 9.30 al Palazzetto comunale di Cagliari.

Il carcere di Quartucciu è stato progettato negli anni Ottanta come struttura per detenuti di particolare pericolosità ma negli anni ha cambiato destinazione; oggi accoglie ragazzi tra i 14 e i 18 anni, o giovani adulti fino ai 25 che hanno compiuto delitti da minorenni. È organizzato con due padiglioni e un corpo centrale per attività lavorative ed educative. C’è un cortile all’aperto ma con tavoli e sedie fissi: nei colloqui le persone stanno una di fronte all’altra, a stretto contatto, in una situazione che può creare disagio e non favorisce il raccoglimento e la riflessione. “Con questo progetto creeremo insieme ai detenuti delle sedute inclinate in modo da favorire l’osservazione del cielo o permettere, quando serve, di stare da soli. Non isolati, ma in raccoglimento, senza avere di fronte in continuazione mura e sbarre”.

Francesca Mulas

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