Covid, offese di Nieddu a un cronista: Ordine dei giornalisti contro l’assessore

“Un atteggiamento inaccettabile come lo fu, a suo tempo, l’imposizione del bavaglio disciplinare agli operatori della sanità che intendevano rendere conto alla stampa dei successi e dei problemi della lotta alla pandemia”. L’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della Stampa sarda condannano l’episodio avvenuto nell’assessorato regionale alla Sanità e trasmesso in un servizio della trasmissione Piazzapulita su La7: “Un giornalista che fa domande, l’assessore infastidito che lo caccia via e una terza persona, la cui presenza evidentemente è tollerata dall’assessore, che minaccia di spaccare la telecamera sulla testa del cronista”.

Secondo Ordine e Assostampa, “davanti alle domande di un reporter, chi ha un ruolo pubblico può scegliere di rispondere, se vuole e se può, oppure di tacere, ma non di espellere in malo modo un operatore dell’informazione che lavora per garantire il sacrosanto diritto dell’opinione pubblica ad essere informata”. Nel condannare l’episodio, Odg e sindcato dei giornalisti ricordano “che le telecamere sono oggetti fragili e costosi, mentre le teste dei giornalisti generalmente sono piuttosto resistenti ma costano infinitamente di più”.

Critiche sono arrivate anche dai partiti di opposizione. Per il segretario regionale del Pd Emanuele Cani, “l’episodio non fa che chiudere il cerchio davanti a un comportamento sempre più irrispettoso verso i giornalisti e chi si occupa di informazione. Il presidente della Regione nega interviste, non risponde alle domande e rilascia solamente comunicazioni univoche senza contraddittorio. Tutto questo non può essere accettato. Manifesto a nome mio e dell’intero Partito Democratico piena solidarietà ai giornalisti, condannando ogni forma di comportamento antidemocratico”. “Chi ha un ruolo istituzionale e prova fastidio, insulta e allontana i giornalisti e offende gli organi di informazione – scrivono in una nota i Progressisti – ha certamente qualche cosa da nascondere e ha paura della correttezza delle proprie azioni”.

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