Covid-19, la Sardegna è in zona bianca. Riaperture serali: resterà il coprifuoco

Dopo tre settimane consecutive con i dati del monitoraggio Iss-Ministero della Salute più che confortanti, la Sardegna è diventata la prima regione in Italia a conquistare la zona bianca, anche se i recenti contagi dovuti alla variante inglese del virus hanno costretto i sindaci di La Maddalena e San Teodoro a proclamare nei rispettivi Comuni la zona rossa. Situazioni che, comunque, vengono definite sotto controllo in quanto già circoscritte. La Sardegna può vantare due parametri record: 29,47 casi per 100mila abitanti e Rt a 0.68.

Ed è grazie a questi numeri che l’Isola è entrata di diritto in zona bianca. Questo vuol dire che da domani ristoranti, pizzerie, pub e locali potranno finalmente aprire per cena. Adesso bisognerà capire se il coprifuoco rimarrà fisso dalle 22 alle 5 del mattino, oppure se si si deciderà un eventuale slittamento notturno. Da sciogliere anche i nodi riguardanti le aperture dei centri commerciali nel fine settimana e quelli di palestre, piscine, cinema e teatri. Lo slittamento del coprifuoco che potrebbe essere fissato alle 23 come le aperture graduali del resto delle attività sarà decisa con una apposita ordinanza firmata dal presidente della Regione, Christian Solinas che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Il presidente della Regione ha confermato ieri che non sarà un liberi tutti e le aperture saranno graduali e decise con prudenza e comunque concordate costantemente con il Ministero e il comitato tecnico scientifico. “Dobbiamo però considerare questo riconoscimento – ha avvertito ieri Solinas – come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti”. Distanziamento sociale, mascherine e assembramenti vietati rimangono le parole d’ordine anche nella zona bianca, nonostante si inizi a tornare alla normalità, infatti è previsto anche un aumento di percentuale della didattica in presenza nelle scuole Superiori, attualmente al 50%. Rimangono ancora ferme, secondo quanto previsto dal Dpcm che regola le varie zone colorate, le fiere, e i congressi e restano chiuse le discoteche.

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