La Costa Smeralda aspetta il Piano paesaggistico

In tanti lo attendono con ansia, il nuovo Piano paesaggistico regionale della giunta di centrosinistra Pigliaru. E non solo gli ambientalisti (e parte del Pd) che hanno fatto pressione nei mesi scorsi perché si avviasse la revisione della versione last minute targata Cappellacci. Leggi:  Ppr, gli ambientalisti contro Pigliaru. Sanna (Pd): “Connivenze nel partito”

Ora che tutto è rinviato a ottobre, spuntano in sordina nuovi soggetti in attesa, e di peso. Si tratta dei padroni della (e investitori) della Costa Smeralda acquistata appunto dalla famiglia reale del Qatar appena due anni fa nel 2012 per 600 milioni di euro da Tom Barrack. Da allora, dopo le strette di mano e le foto ufficiali con l’allora governatore Cappellacci tutto è fermo. Il piano da un miliardo di euro (alberghi, ville di lusso e pure una pista da go kart, tra le altre cose) è di fatto irrealizzabile al  70 per cento proprio per i vincoli del Ppr. E non è bastato l’annuncio di  una modifica su misura da parte del presidente Cappellacci.

Ora, come raccontato in questi giorni da La Nuova Sardegna, è ripreso con più intensità il dialogo istituzionale tra le parti. Ossia il sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda, e l’importante sceicco della famiglia reale, Hammad bin Jassim bin Jaber Al Thani. Lo stile del Qatar è riconoscibile: incontro in casa, a bordo del un maxi-yacht, Al Miqab ormeggiato nella baia di Cala di Volpe. Poco più di mezz’ora di conversazione per confermare al momento l’interesse ad agire e soprattutto l’intenzione di aspettare le norme urbanistiche per adeguare i progetti. Il percorso esattamente inverso di quello affrontato finora con stop improvvisi per la trasformazione di case in campagna in residenze di lusso. E poi buoni propositi e linee guida: condivisione con il territorio, niente sarà calato dall’alto, utilizzo delle professionalità locali e ancora rispetto dell’esistente (natura e architettura). Il tutto nell’ottica del rilancio della Costa Smeralda. 

Le promesse del Qatar. Sul piatto della mediazione il sindaco è riuscito a mettere anche unacuriosa condivisione del progetto con la chiesa locale, accettata di buon grado. Ma soprattutto la realizzazione ad Arzachena di un mini ospedale d’eccellenza, sul modello ex San Raffaele di Olbia su cui, sempre il Qatar sta concludendo in questi giorni l’affare.  Qualche milione di euro dalla Qatar Foundation per una casa di cura che dovrebbe assorbire gli ambulatori sparsi, ed essere aperta a tutti.

La ricetta del Qatar per la Gallura ha quindi due ingredienti fondamentali: turismo e sanità. Accompagnati da investimenti milionari. E si preme, per ora in modo soft, sulle nuove norme urbanistiche.

 

 

I buoni proposti di un progetto condiviso sono essenzialmente tre: rispetto del territorio della Gallura e dell’architettura della Costa Smeralda; coinvolgimento delle professionalità e maestranze locali; e un piano di allungamento della stagione.

La famiglia del Qatar ha acquisito nel 2012 la Costa Smeralda holding  per 600 milioni di euro, il passaggio (su cui pende un’indagine della Procura di Tempio per evasione fiscale) è avvenuto dal magnate statunitense di origini libanesi Tom Barrack. In piedi, e ormai avviato, un altro importante affare per il Qatar: quello dell’ex San Raffaele (ospedale incompiuto di Olbia) che si punta a far diventare un imponente centro d’eccellenza della sanità nazionale e internazionale. Un investimento da 1,2 miliardi di euro in 12 anni.

 

 

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