Il costo di produzione delle pattadesi, tipici coltelli sardi, era di pochi euro mentre quello di vendita arrivava a cifre da capogiro, anche oltre i quattrocento euro. Infatti si trattava di falsi che la Guardia di finanza di Sassari ha sequestrato nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Tempio.
In totale sono stati ritirati dal mercato, presso diverse aziende specializzate nella vendita di prodotti sardi, circa mille coltelli recanti false indicazioni sulla provenienza. Denunciato un imprenditore della provincia di Cagliari che commercializzava i prodotti su diversi siti di vendita on line e in numerosi negozi dell’Isola. Nelle descrizioni parlava di coltelli realizzati con “i migliori materiali” e con lame “in acciaio damascato, particolare lavorazione a venature di ricercato pregio e bellezza”. Invece erano prodotti tutti in Pakistan a basso costo.
Tra i coltelli sequestrati c’erano i modelli classici pattadesa, arburesa, guspinesa, sinniesa, coltelli da scuoio a serramanico e a lama fissa, che si presentavano simili agli originali tanto da indurre in errore un normale acquirente. Si tratta della seconda operazione dopo quella condotta a maggio a Golfo Aranci che aveva portato al sequestro di 1.500 coltelli.
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