Per il crollo del ponte di Oloé, a Oliena (Nuoro), dove morì l’agente della Polizia Luca Tanzi, e per la scomparsa della pensionata Maria Frigiolini nella sua casa di Torpè, nel corso dell’alluvione del 18 novembre 2013 causata dal ciclone Cleapatra, sono 76 gli indagati, fra amministratori locali e tecnici, finiti nelle due inchieste della Procura della Repubblica di Nuoro. Questa mattina era prevista l’udienza davanti al Gup del tribunale, sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pm Andrea Vacca, ma è stata rinviata per un difetto di notifica a un indagato. Il procedimento davanti al giudice è stato quindi aggiornato e sono state fissate due diverse date: quella relativa al crollo del ponte di Oloé è stata fissata per il 4 maggio, mentre quella per la morte della pensionata di Torpè il 28 giugno.
In comune fra le due indagini ci sono una decina di indagati, fra cui l’ex presidente della Provincia nuorese, Roberto Deriu, l’ex assessore provinciale della Protezione Civile, Franco Corosu, il direttore dei lavori del Consorzio di Bonifica, Sebastiano Bussalai, l’allora comandante provinciale del Corpo Forestale, Gavino Diana, e il direttore generale del Corpo Forestale, Carlo Masnata. Le accuse fanno riferimento all’inondazione e al crollo con reati quali disastro e omicidio colposo.