Cellula sarda di Al Qaeda, stessi capi di imputazione: il secondo processo non si farà

Niente processo per i tre cittadini di origine pakistana accusati di far parte di una cellula terroristica, con base a Olbia, che partecipò all’organizzazione di diversi attentati di matrice islamica in Pakistan e di aver raccolto fondi in Sardegna per sostenere i gruppi estremisti. La Corte d’assise di Sassari, presieduta dal giudice Mauro Pusceddu, ha dichiarato il “non doversi procedere” nei confronti dell’ex imam di Zingonia, in provincia di Bergamo, Muhammad Hafiz Zulkifal, di Muhammad Siddique e di Alì Zubair, perché i tre hanno già subito un processo per i medesimi fatti.

Gli imputati facevano parte del procedimento penale che si era concluso nell’aprile del 2019 con l’assoluzione di altri cinque accusati di strage e di altri otto per aver partecipato in vario modo alla costituzione di una organizzazione terroristica internazionale. Ad emettere la sentenza fu sempre la Corte d’assise di Sassari, che stralciò la posizione di Muhammad Hafiz Zulkifal, Muhammad Siddique e Alì Zubair, restituendo gli atti al procuratore affinché formulasse un nuovo capo d’imputazione.

Secondo la Corte, benché i tre non facessero parte dell’associazione terroristica per cui erano a processo, esistevano “valide fonti di prova relative a una ipotizzata attività di finanziamento, direzione e collegamento con gruppi armati operanti all’estero dediti alla progettazione e attuazione di guerriglia e atti di terrorismo”. Al nuovo processo il sostituto procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, non ha modificato il capo d’imputazione e quindi la Corte, accogliendo l’eccezione formulata dall’avvocato difensore di Zulkifal, Franco Villa, ha dichiarato il non luogo a procedere in base all’articolo 529 del codice di procedura penale.

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