Cagliari, scontro Metro: la trappola del binario unico e il semaforo spento

Errore umano o guasto tecnico? Il giorno dopo il terribile scontro tra due treni della metro di superficie a Cagliari, davanti alla fermata del centro commerciale Auchan, è tempo – ancora – di ipotesi. Alle 8 e 4 minuti in via Vesalio in un tratto in cui la linea dell’Arst (partecipata regionale) corre su un binario unico due treni si sono scontrati frontalmente. Il bilancio è noto: 85 feriti, 3 gravi: due sono i macchinisti alla guida, la terza una passeggera. Di certo uno dei due mezzi, diventati in parte rottami (guarda LE FOTO e IL VIDEO) non doveva esser lì. La Procura ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario, mentre si aspetta l’esame delle scatole nere tra prudenza, a posteriori, e prime dichiarazioni a caldo.

I lavori in corso e quel semaforo spento. In serata è arrivata la dichiarazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Deiana: cautela, prudenza sulle indagini. Dalle informazioni in possesso, comunque, afferma che “i sistemi di sicurezza hanno funzionato”. Ma puntualizza anche che, proprio in quel punto, ci sono da dicembre ci sono dei lavori  vicino alla stazione di Caracalla. La linea Metro – dopo uno stop a singhiozzo nel periodo natalizio – aveva ripreso a viaggiare ma “con la sospensione dell’impianto automatico di segnalamento”. Vale a dire semaforo inattivo. In altre parole, spento. Ancora precisa: “Da quella data la circolazione è stata quindi regolata secondo i protocolli ordinari di esercizio previsti in caso di manutenzione”. In ogni caso senza semaforo.

Le dichiarazioni a caldo: “Errore umano”. In effetti sul luogo dello scontro ieri mattina c’è stata una massiccia presenza delle istituzioni: dal prefetto al sindaco, assessore comunali e tecnici. Tra tutti, ovviamente, l’amministratore unico dell’Arst Giuseppe Caria. Che a caldo ha dichiarato seccamente all’Ansa: “C’è stato errore umano”. Col passare dei minuti prende piede la dovuta cautela, anche nell’esposizione. E così tra la vicinanza espressa ai passeggeri, molti studenti che andavano a scuola, si parla di esame dei mezzi e di inchiesta interna. Mentre i sindacati mettono da parte la vertenza con la Regione e garantiscono sugli standard di sicurezza di una linea che fa la spola tra la città e il Policlinico universitario (qui la scheda sulla tratta) e ogni giorno trasporta centinaia di persone.

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La testimonianza. E mette in allarme, a fatti avvenuti, anche la testimonianza di Stefania Montaldo, un’abituale utente della Metro di superficie, ripresa dall’Unione sarda oggi in edicola. Un resoconto di appena un giorno prima dell’incidente pubblicato sulla sua pagina Facebook. Racconta con dettagli quanto successo in un viaggio tipo proprio in quel tratto, evidentemente a rischio nonostante “i protocolli standard utilizzati in casi di manutenzione”. Nelle sue parole c’è un treno che si spegne, un autista che lascia la sua postazione di guida per raggiungere la coda, con fare allarmato, da emergenza. Qualche minuto ancora e poi di nuovo l’accensione e la retromarcia fino al doppio binario. Una manovra messa in atto per far passare l’altro treno che arrivava in direzione opposta. Proprio come è successo ieri in piena mattinata con il carico di passeggeri da e per l’hinterland cagliaritano, per fortuna a bassa velocità. Il resto lo abbiamo visto nelle immagini e nei video: le teste dei treni distrutte, vetri in frantumi, lamiere accartocciate. E i tanti feriti soccorsi tra barelle e coperte termiche.

 

 

 

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