Il carcere di Bancali, a Sassari, torna ad essere oggetto di cronaca. Dopo la morte, nel luglio scorso, di un detenuto, si è registrata ieri un’aggressione, per fortuna senza gravi conseguenze. A subirla un medico, che dopo aver curato un detenuto che lamentava una forte emicrania, è stato preso a schiaffi e calci al volto dallo stesso.
Ha denunciato il fatto il sindacato: “Tutto si è svolto improvvisamente e solo grazie alla prontezza del poliziotto di turno si è evitato che l’aggressione si trasformasse in qualcosa di più grave – racconta il segretario nazionale del sindacato autonomo della Polizia penitenziaria Polgiust, Roberto Melis -. Quanto avvenuto nel carcere di Sassari è solo l’ultimo episodio di violenza contro il personale in servizio che si verifica in questo periodo. Più volte abbiamo sollecitato i vertici dell’amministrazione penitenziaria, sia regionali che nazionali ad adottare soluzioni che possano prevenire simili fatti, ma a oggi nulla è stato fatto – continua Melis -. A Sassari si continua a lavorare senza comandante e direttore in pianta stabile, e con un esiguo numero di figure appartenenti ai ruoli apicali, nonostante ciò con grande professionalità e senza scordare mai il giuramento fatto i Poliziotti penitenziari quotidianamente portano avanti la loro missione”.
Nei prossimi giorni i rappresentanti del sindacato Polgiust saranno ricevuti dal provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, al quale elencheranno le difficoltà che puntualmente si stanno verificando nel carcere di Bancali.