Allarme cultura, tre burattini impiccati per protesta da Is Mascareddas

Tre burattini appesi a un cappio, impiccati in mezzo a una delle strade più trafficate di Cagliari: è la macabra protesta messa in scena questa mattina davanti agli uffici dell’assessorato regionale alla Cultura in viale Trieste. Le tre marionette sono la cultura che muore, costretta al gesto estremo da una politica che negli ultimi tempi ha promesso tanto ma ha fatto ben poco. La protesta ha la firma di Is Mascareddas, storica compagnia teatrale che oggi ha scelto le marionette impiccate come immagine – simbolo per incontrare i giornalisti e presentare allo stesso tempo la nuova edizione di “Il grande Teatro dei Piccoli” al teatro MoMoti di Monserrato.

Una conferenza stampa organizzata in strada, proprio sotto il palazzo regionale per ricordare che la vita di tanti operatori, compagne e associazioni culturali isolani va avanti ma con grande fatica e a costo di tanti sacrifici: “La decima stagione de “Il Grande Teatro dei Piccoli” prevede otto spettacoli per bambini e famiglie tra 18 ottobre e 29 dicembre – spiega Tonino Murru della compagnia – ma quest’anno visti i tagli e i gravi ritardi dei contributi pubblici il cartellone ne ha risentito: abbiamo sempre coinvolto artisti di rilievo internazionale, quest’anno sono solo due gli ospiti che arrivano fuori dall’isola, il grande marionettista catalano Toni Zafra e il drammaturgo e regista veneto Gigio Brunello, mentre cinque spettacoli sono firmati da Is Mascareddas e uno da Teatro Tages di Quartu Sant’Elena”.

Chi fa cultura nell’isola attende ancora il saldo dei contributi regionali del 2013, mentre per l’anno in corso ancora nessun anticipo: lo scorso agosto l’assessore alla Cultura Claudia Firino aveva annunciato lo stanziamento di 6,300 milioni di euro per spettacoli di danza, teatro e musica, sono passati due mesi e ancora non c’è nessun impegno di spesa effettivo che renderebbe utilizzabili quei soldi.

La critica situazione economica dei contributi promessi ma non erogati ha portato diversi operatori a rivedere la programmazione o a anticipare spese e compensi senza sapere quando i soldi arriveranno davvero, nei casi più gravi ad annullare eventi già progettati.  Allarme anche sui posti di lavoro nel settore culturale e nel suo indotto, come ha sottolineato l’Agis in una nota pubblica di qualche settimana fa. “La nostra compagnia registra 128 mila euro di contributi assegnati e non ancora liquidati per gli ultimi due anni – sottolinea ancora Tonino Murru – in questa situazione complicata, e versando anche un affitto di quaranta mila euro all’anno per il teatro Momoti che abbiamo in gestione, abbiamo comunque continuato a organizzare produzioni, rassegne, spettacoli e laboratori tra Cagliari e Monserrato. Stiamo solo rivendicando nostri diritti, non chiediamo niente di più”.

La stessa situazione è raccontata da Rita Atzeri e Mario Faticoni della compagnia teatrale cagliaritana Il Crogiuolo, anche loro in strada questa mattina accanto a Is Mascareddas: “La nostra associazione ha in programma tre stagioni che partiranno a breve: “Musica da camera” tra 5 ottobre e 30 novembre, “Io teatro, tu teatri…noi teatranti” dedicata ai più piccoli” tra 16 ottobre e il prossimo 16 aprile, e “Stagione di Teatro d’Autore“, una programmazione nata negli anni ’80 per dare voce a quelle professionalità attorali che al talento scenico accompagnavano quello drammaturgico assumendosi l’onere di parlare del tempo storico che vivevano ai loro ‘colleghi di secolo’. E anche questo cartellone, in piedi dal 18 ottobre e il 21 dicembre 2014 negli spazi cagliaritani dei teatri Alkestis, Sant’Eulalia e Arco Studio continua ad essere espressione di questo impegno civile anche quando il tema sociale non è affrontato direttamente”.

Gli artisti de Il Crogiuolo oltre alla spinosa questione dei contributi fanno i conti pure con altri problemi: pur essendo vincitori del bando per la gestione dello spazio “La Vetreria” insieme a Cada Die Teatro, Kuntra e Cemea non possono oggi prendere possesso dello spazio a causa di un contenzioso tra Comune di Cagliari e associazione Aquilegia: “Siamo costretti tra mille disagi a frazionare la nostra attività in tre luoghi diversi. Inoltre ci troviamo in un rapporto difficile con le istituzioni che non riescono più a essere garanti del processo di crescita culturale e artistica che pure dovrebbero difendere e promuovere. I ritardi nell’erogazione dei contributi, l’applicazione retroattiva di criteri di assegnazione che cambiano completamente il segno di un’operato rendono precaria l’esistenza di gran parte delle compagnie e delle associazioni”.

Francesca Mulas

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