Il 9,2% dei sardi rinuncia a curarsi: non ha i soldi per pagare le spese mediche

Sono 66.607 le famiglie sarde che non hanno i soldi per curarsi. Così risulta da uno studio nazionale che colloca l’Isola tra le “regioni malate” in fatto di assistenza medica e ospedaliera. Il report è firmato da Demoskopika, il gruppo italiano per le ricerche di mercato che ha misurato l’indice di performance della sanità italiana sulla base di dati relativi al 2017. E la Sardegna è in quartultima posizione, davanti solo a Calabria, Sicilia e Molise.

Le spese mediche che le famiglie non possono pagare sono quelle definite “out of pocket”. Significa “di tasca propria”. E in questa tipologia di costi non coperti totalmente dal servizio sanitario regionale rientrano farmaci, visite specialistiche e cure dentistiche. Nel report di Demoskopika si parla di “indicatore di disagio economico” che nell’Isola preclude la copertura delle spese mediche al 9,2 per cento della popolazione. Tanto valgono le 66.607 famiglie costrette a rinunciare alle cure sanitarie e che collocano la Sardegna in testa all’emergenza povertà: la nostra regione condivide il primato negativo con Calabria (9,2%, 74.080 famiglie), Campania (9,9%, 215.075) e Molise (10%, 13.111). Per contro, in Trentino Alto Adige e nelle Marche si raccoglie il risultato meno drammatico, col disagio economico che coinvolge rispettivamente 12.233 e 17.437 nuclei familiari, pari al 2,7 per cento (nel grafico a destra il quadro nazionale).

L’anno scorso sono stati 13 milioni e mezzo – pari al 22,3 per cento della popolazione – gli italiani che hanno rinunciato alle cure. Ma se si considerano i nuclei familiari, la percentuale sale al 34,3. “Tra i fattori principali”, si legge nel report, figurano su tutto i “motivi economici” che comprendono “i costi esosi della migrazione sanitaria”, nel caso in cui dovessero scegliere medici o strutture ospedaliere fuori dalla propria regione di residenza. Alla base della rinuncia anche “le lunghe liste d’attesa”, ma per un 2,9 per cento ha inciso la “paura delle cure”.

L’indice di performance misurato da Demoskopika risulta calcolato attraverso una serie di parametri: e oltre alla quota di famiglie in condizioni di disagio economico e alla mobilità sanitaria, sono stati valutati i costi del management, le spese per i contenzioni e l’incidenza delle cure sulla speranza di vita. La sanità della Sardegna ha ottenuto un punteggio di 384,4 ed è finita nel gruppo delle “regioni malate” insieme a Campania (395,5), Calabria (348,7), Sicilia (332,7) e Molise (309,9). Davanti a tutti l’Emilia Romagna che col 646,6 guida il gruppo delle “regioni sane”, di cui fanno parte pure Marche, Veneto, Toscana, Umbria e Lombardia. “Sanità influenzata”, così come è stata definita nel report, quella di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta, Abruzzo e Basilicata.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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