“Basta demandare le politiche sulla pastorizia a politici incompetenti, vogliamo essere noi a gestire la programmazione dei fondi del Psr (piano di sviluppo rurale) per i prossimi sei anni”. E’ questo il monito di Felice Floris, leader del Movimento pastori sardi, che stamattina ha riunito a Oliena un centinaio di pastori in vista “dell’invasione del capoluogo” per la grande manifestazione prevista per il 19 settembre (ma la data non è ancora ufficiale).
“Questo è uno degli incontri preparatori – ha detto Floris – dopo Oliena ce ne saranno almeno altri due: uno nel Goceano e un altro a Macomer.” Un intervento lungo quello del leader dell’Mps, che chiede ai colleghi di dire basta “alla presa in giro” dei vaccini della blue tongue. “Pastori rifiutateci di vaccinare. In 14 anni non siamo riusciti ad approdare a niente con i vaccini e dopo la scandalo della Procura di Roma, abbiamo qualche ragione in più per dubitare. Che sconfiggano l’insetto che provoca la malattia, piuttosto che intimidirci con la scusa che se non vacciniamo non ci danno i premi e non ci pagano gli animali morti”.
Ed infine un affondo all’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi: “Oggi in una intervista -spiega Floris – l’assessore dice di non sapere cosa vogliamo. Ma come? Siamo due mesi che manifestiamo e chiediamo cose concrete e ancora lei non ha capito?”. E ancora: “L’assessore dice che i pastori devono fare grandi imprese, ma non ha mai sentito parlare di riforma di Ciolos in cui l’Unione Europea mira a rilanciare le piccole produzioni? Questi politici ci faranno sparire, ma noi dobbiamo attrezzarci per far sparire loro”.
La blue tongue e il Psr non sono gli unici temi della protesta. In sala molti interventi sui ritardi dei contributi europei e sul carico di burocrazia: “Mio figlio che lavora con me in campagna da ragazzino – ha detto Giuseppe Serra, pastore di Silanus – ha dovuto pagare 2mila e 200 euro più Iva ad un agronomo per la firma sulla domanda per il finanziamento di un’azienda di primo insediamento. Ma è possibile tutto questo? E che dire dei contributi europei: ci arriva una prima tranche del 20% poi non si sa più niente, tutto il resto arriva con il contagocce quando ormai siamo morti”.