Attraversando la Sardegna, per un Partito democratico senza padrini

Da Matteo Lecis Cocco-Ortu, consigliere comunale a Cagliari per il Partito democratico, riceviamo e pubblichiamo.

Conoscere, denunciare, proporre, costruire. Questi i quattro passaggi che sono richiesti ai cittadini di buona volontà per affrontare il periodo di tempesta che la politica sta vivendo in questi ultimi tempi. Quattro passaggi che è fondamentale percorrere se si ha l’ambizione di produrre un reale cambiamento nel modo di amministrare la cosa pubblica e che questo cambiamento sia duraturo.

Quello che sta caratterizzando questa fase politica è la richiesta di trasparenza che parte da una sempre più ampia fetta di cittadini che per troppi anni ha delegato ai partiti e alla classe politica la gestione della res publica e che oggi, traditi nella fiducia riposta, chiedono conto ai propri rappresentanti dell’operato e delle dinamiche che guidano le scelte che ricadono sulla collettività. Questa trasparenza sta disvelando all’opinione pubblica un intero sistema di rendite e privilegi congegnato negli anni da una casta politica e dirigenziale che ha provveduto ad autoconservarsi a spese dei contribuenti.

Un sistema che non si esaurisce negli scandali su fondi ai gruppi, vitalizi e indennità ma si allarga a un sistema di nomine e incarichi funzionali al buon funzionamento della macchina amministrativa e che sono più o meno esplicitamente occupate dai partiti, o dai gruppi di potere che li governano.

I partiti sono gli strumenti individuati dalla Costituzione a concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. I cittadini stanno rispondendo a questa crisi di fiducia (secondo l’Istat la fiducia media dei cittadini verso i partiti politici, su una scala da 0 a 10, è pari ad appena 2,3) con una sempre più preoccupante astensione nei momenti elettorali. Ma tanti cittadini si stanno rendendo conto che la strada per uscire dalla palude è che ognuno assuma personalmente la consapevolezza della situazione (conoscere) e si impegni per cambiarla insieme agli altri.

La Traversata della Sardegna è un’occasione per il Partito Democratico di inserirsi in questo percorso assumendo su di sé l’onere della denuncia e della proposta, cercando di non scindere mai i due livelli affinché la denuncia di un sistema corrotto non resti mai sterile ma sia funzionale a concretizzare (con obiettivi e azioni) una proposta di radicale cambiamento delle logiche che guidano il Pd. Il partito che oggi si trova ad assumersi la principale responsabilità nel governo e nell’amministrazione in Italia, in Sardegna e nei principali comuni dell’isola.

Un equipaggio di più di cento democratici (in continua crescita a ogni incontro) provenienti da ogni parte della Sardegna si sta confrontando sulla tempesta che agita da troppi anni le acque del Pd: il correntismo basato sulla gestione del potere è il primo nemico da combattere per costruire una comunità in cui la fiducia torni ad essere un valore.

Nei primi tre approdi a Carbonia, Oristano e Cagliari abbiamo sperimentato un metodo di discussione guidata attraverso tecniche di visualizzazione (cartelloni, post it, dinamiche) che ci hanno aiutato a confrontarci in modo diverso dal solito: consentendo a tutti di dare un apporto al dibattito e al documento che sintetizza le proposte concrete. Siamo partiti dalla difficile situazione del finanziamento e dei circoli, dalla riflessione sulla formazione e sul rinnovamento che non sono solo legati all’età e sulle scarso coinvolgimento delle donne e dei giovani nella politica attiva. Nei report stiamo raccogliendo gli obiettivi e le azioni che andranno a costituire la base di una proposta di partito che funzioni meglio di quello che vediamo oggi. I prossimi approdi a Nuoro e Sassari parleremo di autonomia, struttura federale, partecipazione e rappresentanza e continuiamo in rete a condividere gli aggiornamenti (https://traversatasardegna.wordpress.com).

La sfida è quella di costruire un partito in cui la generazione di chi oggi ha venti e trent’anni si trovi a casa non perché protetta dal padrino di turno ma perché trova uno spazio per confrontarsi e per dare un contributo sulle battaglie politiche che devono ridisegnare un nuovo stile di vita e un diverso modello di sviluppo basato sulla condivisione, sulla fiducia e sulla giustizia.

Costruire è più difficile che distruggere. Ci vuole tempo, pazienza, lungimiranza. Ci vuole coerenza tra le basi su cui fondi le tue idee e le azioni che le realizzano. Ma è una sfida di cui oggi la politica ha bisogno. Ed è una sfida che vogliamo condividere con quanti ancora credono che la politica vissuta come servizio disinteressato nei partiti sia un valore da preservare con testardaggine.

Matteo Lecis Cocco-Ortu

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share