Legge urbanistica, il Fai: “Via grandi progetti e cemento sulla costa”

“Prendiamo atto della volontà della Regione di accogliere le richieste di modifica della legge urbanistica: ora si passi dalle parole ai fatti”. È la sostanza dell’appello che il Fai, Fondo ambiente italiano, rivolge alla giunta regionale e al presidente della commissione consiliare Governo del territorio Antonio Solinas (Pd). “Il testo della legge urbanistica proposto dalla Giunta regionale è stato ampiamente discusso fuori e dentro la Quarta Commissione, e il Fai – come le altre organizzazioni di tutela ambientale – ha presentato in audizione un dettagliato commento critico – si legge in una nota -. In queste ultime settimane sulla stampa il presidente della Commissione Solinas ha annunciato la volontà di far uscire un testo rivisto e sia il Presidente Pigliaru che l’assessore Erriu hanno dichiarato pubblicamente la loro disponibilità ad accogliere proposte e modifiche anche da parte delle associazioni di tutela ambientale e del paesaggio”.

“Giunti a questo punto, riconoscendo la volontà della Regione al confronto con le parti sociali, il Fai chiede però un atto concreto – prosegue la nota – la pubblicazione di un nuovo testo della legge urbanistica in cui vengano rimosse tutte le deroghe al Piano Paesaggistico della Sardegna, strumento di quadro che occorre consolidare sia con l’estensione alle zone interne, sia con un attento lavoro di semplificazione degli strumenti attuativi, in un nuovo scenario in cui siano premianti il recupero dell’esistente e la riqualificazione edilizia dei territori con interventi di qualità e non necessariamente con nuove volumetrie”.

Per il Fai, è imprescindibile che dal disegno di legge vengano cancellati l’articolo 43 (Programmi e progetti econsostenibili di grande interesse pubblico) e l’articolo 31 (Incrementi volumetrici del 25%) “senza tetti dimensionali e una valutazione da parte dei piani comunali”, rimarca il Fai. Infine, secondo il sodalizio ambientalista va cancellato anche l’allegato 4 al ddl, sulle “deroghe alla tutela della fascia costiera”. Poi c’è “il bonus di incremento volumetrico per le strutture ricettive nella fascia costiera: non serve a riqualificare gli edifici (art. 31) i quali possono già essere ristrutturati a parità di volume”, ricorda il Fai.

“Chiediamo quindi alla Commissione e alla Giunta un gesto concreto: si porti in Aula un testo profondamente modificato e migliorato. Se, al contrario, non si raggiungerà nessun accordo utile alla scrittura di un testo profondamente rivisto, sarà preferibile lasciar cadere la riforma. Alla Sardegna – si legge ancora nella nota – serve una legge urbanistica ma solo se questa sarà in grado di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio sardo e faccia suoi alcuni imprescindibili principi: innanzitutto la salvaguardia dei suoi paesaggi unici e magnifici, delle sue bellezze naturali, della qualità dei suoi territori e dei suoi prodotti, identificandoli come vero potenziale di crescita economica e sociale per l’Isola. Un patrimonio, quello della Sardegna, di grande valore, ma anche di grande delicatezza. Con questa legge dobbiamo affermare il diritto alla difesa dell’ambiente e del paesaggio, determinante per la qualità della vita e per la crescita di un turismo “sano” e di ogni attività economica duratura. Un modello di sviluppo turistico – già indicato dal Ppr – incardinato sulla ricettività nei centri urbani esistenti, finalizzato a contrastare lo spopolamento dei territori più lontani dal mare”.

(foto da Grig)

 

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