Fallisce impresa Zanda a -50 gradi, l’ironman si ritira per congelamento

Si è conclusa ieri notte l’avventura dell’ironman cagliaritano Roberto Zanda, impegnato nella Yukon Artic Ultra, la maratona in solitaria sulle nevi del Canada dove il termometro scende anche a -50 gradi. Una lunga “corsa”, la più impegnativa del pianeta, 489 chilometri da percorrere in una settimana, partita il primo febbraio. Roberto “Massiccione” Zanda – ultimo italiano rimasto in gara – è stato costretto al ritiro dopo aver percorso 319 chilometri, era l’ultimo dei tre concorrenti rimasti in gara, prima di lui si erano ritirate altre 17 persone. Nella giornata di mercoledì ha percorso diversi chilometri, poi si è fermato da solo per riposarsi e scaldarsi, ma le temperature che durante la corsa hanno raggiunto anche i -40 non gli hanno permesso di proseguire.

L’intervista a Roberto Zanda nel numero marzo-aprile 2017 di Sardinia Post Magazine

È stato soccorso con un elicottero dopo uno stop durato 14 ore: aveva un principio di congelamento alle mani e alle gambe. Adesso si trova ricoverato nell’ospedale di Whitehorse dove lo stanno curando; non si conoscono le sue reali condizioni fisiche, nelle prossime ore potrebbe essere deciso il trasferimento in Italia. Già dal primo giorno l’ultra maratona si è rivelata come previsto molto impegnativa. Temperature bassissime alle quali “Massiccione”, che ha corso sempre nei deserti, cimentandosi solo una volta con il freddo, non era abituato. Nemmeno l’organizzazione si aspettava un freddo così intenso, tanto che si è rischiato addirittura la sospensione della corsa. Nel giro di pochi giorni dei 20 partecipanti sul circuito ne erano rimasti solo tre: due a piedi tra i quali Roberto e una donna con gli sci. Zanda, che si trovava in ultima posizione, ha cercato di raggiungere gli avversari, ma ieri purtroppo si è dovuto fermare per la stanchezza e alla fine, il freddo, lo ha portato al congelamento. (Foto di Bianca Gregu)

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