Trivelle offshore: “E Cappellacci dov’era?”

“Sulle trivellazioni off shore, Cappellacci se la prende col governo sei mesi dopo l’approvazione del decreto? E lui dov’era? Si sveglia a dieci giorni dalle elezioni?”. Così l’ambientalista Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico, commenta l’ultimo attacco del governatore uscente al governo, reo di aver dato il via libera alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi “tra i 45 e i 75 chilometri dalla costa occidentale” senza consultare la Regione (leggi). Anche ProGreS, in una nota firmata dal segretario Paolo Piras, attacca il Governatore: “Cappellacci ha annunciato la “rivolta” nei confronti dello Stato: forse non si è accorto che la Sardegna è già in rivolta da oltre due anni. Fino ad oggi si è schierato con la parte avversa: quella dei petrolieri”.

“Ci vuole proprio una faccia di bronzo come quella di Cappellacci – prosegue invece Deliperi  – per puntare il dito contro Roma a pochi giorni dal voto, quando lui in Sardegna ha lasciato il far west. Non hanno approntato il Piano energetico e ognuno fa ciò che vuole, dalle ricerche di gas naturali, di idrcarburi o geotermiche. Avrebbe potuto intervenire direttamente e, al contrario, non ha fatto niente. Ora però se la prende col governo. Un’ipocrisia unica”.

Il decreto citato da Cappellacci risale al 4 settembre scorso (e non al 9 agosto, come riferito dal presidente della Regione). Dimezza le aree in cui è consentito effettuare trivellazioni, esclude le aree marine protette e l’intera fascia compresa entro i 12 miglia dalla costa. Prevede però la possibilità di trivellare in una zona compresa tra il Mar di Sardegna e il Mar Balearico, con distanze dalla costa sarda che variano dai 45 ai 75 chilometri.

“Ma anziché stare a guardare quello che ha fatto il ministero, oltretutto con un ritardo di sei mesi – prosegue Deliperi – perché Cappellacci non si è espresso, ad esempio, contro le trivellazioni che la Saras intende effettuare ad Arborea? E perché tace sulle richieste di permessi presentate in Regione per le ricerche geotermiche? Ma per favore, la smetta di prendere in giro i sardi e offendere l’intelligenza altrui, anche perché sa bene che il governo, rispetto a quelle aree marine, può normare in maniera ridotta”.

“Piuttosto – conclude Deliperi – perché non ha pensato alla Sardegna? L’assenza di un Piano energetico-ambientale regionale vigente e aggiornato comporta l’assenza di una politica energetica regionale effettivamente rispettosa dei valori ambientali, idrogeologici, storico-culturali. Da qui le tante richieste da parte di molti operatori privati, l’estrema discrezionalità da parte della Regione, le molte proteste da parte di associazioni, comitati, intere comunità locali”.

Tornando a ProgReS, il segretario Piras sottolinea come il governatore uscente parli solo di trivellazioni a mare, “ovvero quelle su cui la Regione non ha alcuna competenza autorizzativa, al contrario delle trivellazioni a terra, che attualmente rappresentano un imminente pericolo per i nostri territori e la nostra economia – da Arborea all’Anglona, dal Montiferru al Medio Campidano – su cui il Presidente della Regione ha accuratamente evitato di esprimersi. Lo stesso Presidente che avrebbe potuto bloccare il Progetto Eleonora previsto da Saras nei terreni di Arborea, lo stesso Presidente della Regione che il 30 dicembre ha autorizzato la prima fase del progetto di ricerca di energia geotermica “Cuglieri” nel Montiferru. Lo stesso Presidente della Regione che potrebbe bloccare – perché la legge glielo consente – tutti i progetti di trivellazione previsti nel sottosuolo dell’isola, ma che non ha alcuna intenzione di farlo”.

 

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